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Il ciclo di incontri della mostra “Sciami” si conclude sabato 11 maggio con “Sciami e alveari”

Alle 17 al Musas riflessione sul rischio estinzione delle api con l’apicoltore Paolo Pantaleoni dell’associazione Apicoltori Rimini e Montefeltro

Ultimo appuntamento con il ciclo di conferenze legato alla mostra Sciami al Museo Storico Archeologico: sabato 11 maggio alle ore 17 è in programma l’incontro “Sciami e alveari”, riflessione sul rischio di estinzione delle api con l’apicoltore Paolo Pantaleoni dell’associazione Apicoltori Rimini e Montefeltro. A seguire, la presentazione della nuova installazione totemica dell’artista santarcangiolese Leonardo Blanco.

La mostra “Sciami” – caratterizzata da due interventi artistici in stretta connessione con la collezione permanente del Musas – è un progetto che si sviluppa sulla duplicità di sguardo tra due artisti, costruito su diversi innesti e complicità. Leonardo Blanco si è accostato al patrimonio del Musas attraverso un complesso sistema installativo composto da totem realizzati con legni di reimpiego, che diventano ponti di collegamento e di continuità tra la vita sospesa del presente con la vita passata.

Matteo Lucca fruga invece dentro la materia viva e organica di elementi duttili come argilla e pasta lievitata, ne elabora le forme, le trasforma in un’umanità dolente dai volti composti, come un racconto antico che custodisce memorie e peripezie. Le sue opere offrono l'occasione per una riflessione sul destino e la fragilità, sulla consumazione del corpo come mistero e come atto partecipativo e dono, svolto attraverso azioni perfomative reali. Al di là delle briciole, come pane che si dà e offre vita.

“Sciami” è un progetto cresciuto anche su diversi innesti e complicità, dove il museo diventa un habitat per raccontare la complessità del presente. “Sciami” è un percepire e un addentrarsi nei territori del tempo e dello spazio museale che svela nuove energie come una vera ‘piazza del sapere’ e luogo di incontro.

La mostra proseguirà con la presentazione del catalogo giovedì 4 luglio 2019, per chiudersi con il finissage nel mese di settembre. Info su www.museisantarcangelo.it

 

Matteo Lucca (Forlì, 1980) – Per lo scultore Matteo Lucca il pane è l'elemento base del suo plastificare, medium infinitamente versatile del suo fare artistico. All’interno di stampi di terracotta, spesso calchi-autoritratti dello stesso artista, prendono vita sculture a grandezza naturale, dove l'abilità di Lucca entra in relazione con l'imprevedibilità dei risultati offerti dal processo di lievitazione e di cottura degli impasti che, di volta in volta, trasformano la materia, tra fedeltà al modellato e metamorfosi forgiate dal fuoco, in apparizioni solennemente fragili e potenti. Un azzardo nel corpo delle forme, incrinate nella integrità, cosparse di cretti e fenditure annidate all'interno, un eterno sospeso, testimonianza della caducità, attraverso un materiale che è cibo e segno. Lucca mette in campo una epicità virtuosamente chimica, fatta di combustione e di impasti vitali che diventano corpi e forme dalla superficie tattile, traslucida, dalla mollezza fragrante e aziona un rapporto simbolico con lo spazio circostante. Con una plasticità che si fa dinamica, vagamente barocca, come i tormenti dei santi martiri che attendono redenzione, figure di uomini e di donne, seriali e ieratici in una fissità fuori dal tempo, dispiegano paradossalmente una energia convulsa, tra la monumentalità dei loro corpi arsi e anneriti dal fuoco e la possibilità della loro consumazione, espressione di offerta e condivisione. Un convivio simbolico, che allude alla vita risorgente e che appaga desideri di conoscenza.

Leonardo Blanco (Santarcangelo di Romagna, 1968) – Sammarinese, artista multiforme (pittura, scultura, installazioni) e figura emergente già dagli anni ’90 ha tenuto numerose mostre a San Marino, in Italia, in Belgio e ha partecipato a esposizioni collettive a Londra, Los Angeles, Istanbul, Pechino ( 2^ Biennale d’Arte, 2005) e Venezia (nel 2007 Open 10 e nel 2009 alla 53^ Biennale d’arte). Tra le mostre, Open end al Monte di Pietà di Santarcangelo (2009), Without a Casa Moretti di Cesenatico (2014) e ultima in ordine di tempo la monografica Vasi Comunicanti all'Augeo Art Space di Rimini. Artefice di una pittura alchemica, per quel suo carattere di postulare processi di trasformazione, per le sue sovrapposizioni di materia affiorante e colore residuale che emerge e si muove in una danza continua sulla superficie di tavole e lamiere, Blanco ha progettato anche grandi sculture come Diversi/Uguali (2008, Borgo Maggiore, RSM).

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pubblicato il 2019/05/04 12:50:00 GMT+2 ultima modifica 2019-05-04T13:37:09+02:00