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Santarcangelo "Cittaslow"

la rete italiana delle città del buon vivere

Nel 2010 Santarcangelo entra a far parte delle Cittàslow, il riconoscimento delle piccole città del buon vivere.

“Gentile Sindaco di Santarcangelo di Romagna, è con vivo piacere che le annuncio che Santarcangelo di Romagna è Cittàslow. Benvenuto nella famiglia delle ‘piccole città del buon vivere’, ispirate da Carlo Petrini di Slow Food” (firmato Gian Luca Marconi e Pier Giorgio Oliveti rispettivamente presidente e direttore di Cittàslow)

E’ questa la comunicazione giunta all’amministrazione comunale di Santarcangelo alla quale sono state riconosciute le caratteristiche necessarie per entrare a far parte del circuito internazionale delle città (circa 70 quelle italiane) che si impegnano a promuovere una migliore qualità della vita e a prestare una particolare attenzione alle tematiche enogastronomiche. Non a caso a promuoverne la nascita è stato un movimento come Slow Food che della ricerca della qualità della vita, a partire dal gusto, ha fondato il proprio successo internazionale e ha ispirato questa iniziativa con lo scopo di riunire le città che si distinguono in attività rivolte verso il buon vivere.

Città slowLa rete internazionale Cittàslow si è infatti costituita per condurre esperienze comuni coerenti con un codice di comportamento e in questo senso l’appartenenza all’Associazione comporta una costante verifica dei requisiti richiesti. I valori di riferimento si ispirano alle politiche di carattere ambientale (dalla verifica della qualità dell’aria e dell’acqua alla diffusione della raccolta differenziata alla diffusione e promozione del compostaggio domestico, al divieto dell’utilizzo in agricoltura di OGM, alla promozione dell’uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano, solo per fare qualche esempio); alle politiche infrastrutturali quali i piani di intervento per il recupero dei centri storici, le piste ciclabili, le aree verdi, i programmi di intervento per la riqualificazione urbana. E, ancora, sono prese in considerazione le politiche per la salvaguardia di produzioni autoctone che hanno radici nella cultura e nelle tradizioni, promuovendo occasioni e spazi privilegiati per il contatto diretto fra consumatori e produttori di qualità; la promozione fra tutti i cittadini, e non solo fra gli operatori, della consapevolezza di vivere in una Cittàslow, con una particolare attenzione al mondo dei giovani e della scuola, attraverso l’introduzione sistematica dell’educazione al gusto; il mantenimento delle tradizioni alimentari nella ristorazione collettiva; una politica di accoglienza per facilitare l’approccio dei visitatori alla città e l’accesso alle informazioni.

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pubblicato il 2017/11/02 16:00:00 GMT+2 ultima modifica 2022-04-27T10:27:14+02:00