Il Museo Storico Archeologico di Santarcangelo torna a proporre percorsi di dialogo tra arte contemporanea e antica: a partire da giovedì 11 giugno saranno le opere dell’artista Elvis Spadoni, santarcangiolese d’adozione, a confrontarsi e relazionarsi con la collezione permanente del Musas che ospita dipinti che vanno dal Tardo Medioevo all’Ottocento e da reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana.
“Fuòri”, questo il titolo della mostra di Spadoni, verrà presentata alle ore 17,30 di giovedì 11 giugno attraverso una diretta Facebook sulla pagina dei Musei comunali che vedrà la partecipazione dell’artista, del curatore Massimo Pulini, della sindaca Alice Parma e della vicesindaca e assessora alla Cultura Pamela Fussi.
Per l’artista, il titolo “Fuòri” descrive l'intento di creare una connessione con il momento storico che tutti stiamo vivendo. uscendo lentamente dalla quarantena entriamo nuovamente in relazione con il “fuori”, attraverso nuovi occhi e nuova pelle, dove ci aspetta il ritorno alla “normalità”: “Non ho potuto evitare che la mia mostra – con cui il Musas riapre la sua attività nel post pandemia – si confrontasse con quello che è successo e che sta ancora succedendo. Per questo sia la scelta delle opere che il loro allestimento sono stati pensati sui temi forti che hanno caratterizzato questo periodo: l'essere “chiusi” in casa. La vulnerabilità dell'essere umano e soprattutto l'asse vita/morte che è stato il vero campo di battaglia. La mostra vuole essere una riflessione, che non usa concetti ma immagini, su cosa può significare interiormente l'andare ‘fuòri’ da questa pandemia della primavera 2020. Ogni quadro si presta a essere letto sotto questa ottica, tra cui uno concepito e realizzato proprio in e su questo periodo eccezionale di quarantena”.
La mostra si compone da opere pittoriche di medio e grande formato, una scelta derivata dal fatto che il tema principale della produzione dell’artista è la figura umana nella sua interezza, che richiede non solo di essere proposta alla sua grandezza naturale, ma anche di avere spazio: “La tela è come un palcoscenico che la figura abita, dove essa deve essere virtualmente libera di muoversi, di respirare. Anche lo spazio vuoto diventa elemento compositivo per il quadro: circonda la figura come il silenzio circonda una musica”.
Isolato da questo percorso appena descritto – che si collocherà nelle sale adibite alle mostre temporanee – un singolo grande dipinto, una sorta di “bonus track”, troverà invece allestimento nel percorso storico del museo per motivi che al visitatore non potranno sfuggire. Il titolo “fuori” è stato scelto dall'artista anche come riferimento personale perché per la prima volta egli si presenta alla città che lo ospita da ormai dieci anni.
La mostra sarà visitabile fino al 2 agosto dal giovedì alla domenica (dalle ore 16 alle 20), con accesso su prenotazione. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Regione Emilia-Romagna il 30 aprile scorso e in accordo con l’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali, per accedere al Musas è infatti necessario prenotare la visita – limitata a quattro persone alla volta o a singolo nucleo familiare – telefonando al numero 0541/624.703 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, oppure direttamente il Musas nei giorni di apertura telefonando allo 0541/625.212.
Oltre all’esposizione allestita presso il Musas, è possibile anche visitare anche lo studio di Elvis Spadoni, situato nel centro di Santarcangelo a pochi passi dal museo. Per organizzare la visita è necessario contattare l’artista al numero 339.6266758 (anche WhatsApp) o scrivere a elvis.spadoni@gmail.com.
Soddisfatta la vicesindaca e assessora alla Cultura Pamela Fussi: “Dopo la riapertura con le visite tematiche dedicate al patrimonio del museo, riprende anche l’attività che caratterizza ormai da anni la progettualità di Fo.Cu.S. e che mette al centro il dialogo tra arte contemporanea e antica, tra passato e presente”.
“Una delle chiavi di lettura della mostra, inoltre – conclude l’assessora Fussi – è quanto mai aderente alla situazione che stiamo vivendo: ‘Fuori’ è un modo nuovo e inusuale di vivere e vedere gli spazi esterni, racconta il legame tra la persona fisica, lo spazio e l’ambiente che la circonda”.
Elvis Spadoni (Urbino, 1979) marchigiano d’origine, ha vissuto la sua formazione giovanile presso il seminario di Rimini e di Bologna. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino nel 2007. Sono dieci anni che vive e lavora a Santarcangelo di Romagna.
]]>Si è tenuta nel pomeriggio di sabato 9 dicembre l’inaugurazione di “UNEARTH. Portare alla luce”, l'esposizione dei due artisti visivi Eron e Andreco presso le sale del Museo Storico Archeologico di Santarcangelo. Insieme a numerosi partecipanti, il sindaco Alice Parma e Annamaria Bernucci, storica e critica d’arte in servizio presso i Musei Comunali di Rimini, hanno inaugurato l’esposizione a cui ha fatto seguito una visita al museo e un piccolo rinfresco.
“UNEARTH. Portare alla luce” è un progetto in forma di intervento diffuso che dialoga con la collezione permanente del Musas, composta da dipinti che vanno dal Tardo Medioevo all’Ottocento e da reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana. Si tratta di un evento in divenire, frutto di una ricerca continua: nuove opere verranno infatti inserite per tutta la durata dell’esposizione, con le modalità di un’esperienza graduale, nella piena fusione tra elementi della collezione e opere del presente. I visitatori potranno scoprire, ognuno secondo un proprio percorso non prestabilito, le opere disseminate nei tre piani del museo, mescolate e intrecciate con la collezione permanente.
L’esposizione sarà visitabile fino al 30 settembre 2018 negli orari di apertura al pubblico del Museo Storico Archeologico: sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19 (domenica ingresso gratuito, è possibile visitare il museo anche in giorni e orari diversi tramite prenotazione). Durante le festività il Musas resterà aperto anche martedì 26 dicembre, lunedì 1° e sabato 6 gennaio dalle 15,30 alle 19 con ingresso gratuito. Per maggiori informazioni: 0541/624703 e www.museisantarcangelo.it, per aperture straordinarie e visite guidate: 0541/411240.
“UNEARTH. Portare alla luce è un punto di partenza ma anche di arrivo, che completa un percorso sviluppato su due direttrici” ha detto in sintesi il sindaco e assessore alla Cultura Alice Parma inaugurando la mostra. “Prima di tutto il rapporto tra Santarcangelo e la street art, nato con il Festival per poi proseguire con Vertigo truth e Cantiere poetico. In secondo luogo il dialogo tra l'arte contemporanea e il patrimonio museale cittadino, sviluppatosi soprattutto attraverso il progetto Cristallino. Grazie a questi due percorsi e al lavoro di tante persone e istituzioni, che ringrazio, oggi abbiamo l’opportunità unica di vivere una mostra – conclude il sindaco – che invito tutti a visitare per riscoprire il Musas attraverso lo sguardo unico di Eron e Andreco”.
Il titolo, UNEARTH, letteralmente “dissotterrare”, e quindi “portare alla luce”, rimanda anche all’idea di ritrovamento, rappresentando uno dei fil rouge che gli artisti hanno seguito durante l'allestimento, scoprendo via via le raccolte del museo e mescolandole con i propri interventi, che a loro volta il visitatore dovrà lentamente rintracciare. L’assenza di una reale separazione tra il piano storico e quello contemporaneo consentirà un approccio non razionale, di disorientamento e inabissamento, fondato sulla seduzione, sull’attenzione e su un tempo aperto. Nel corso della mostra è prevista inoltre la pubblicazione di un catalogo con testo critico di Helga Marsala.
Consapevoli che “non esiste luce della conoscenza senza l'ignota oscurità”, Eron e Andreco si concentrano su ciò che è celato, sull'oscuro, il magico, il misterioso, indagandone gli aspetti scientifici e poetici. Affascinati dal reperto archeologico che deve ancora essere dissotterrato, dalla storia che sta dietro alla realizzazione di un dipinto, dal significato dell'oggetto simbolico e più in generale dalla strada per la conoscenza, disseminano così le loro opere lungo i tre piani del museo, fra le teche e le pareti, ricercando una forte armonia e una mimesi possibile tra spazi e presenze. È così che lo spettatore, da una condizione di osservazione passiva, si ritroverà a varcare una soglia sensibile, divenendo anch’egli esploratore e ricercatore.
La Giunta comunale ha dato il via libera all’Ufficio tecnico comunale per eseguire una prima valutazione rispetto ad alcuni lavori di manutenzione e messa in sicurezza dello spazio espositivo del Museo Etnografico di via Montevecchi. Gli interventi riguardano innanzitutto la necessità di prevenire eventuali problemi di sfondellamento del solaio con distacco di pezzi di intonaco.
Per valutare la portata dei lavori è già stato affidato un incarico a uno studio tecnico che nelle prossime settimane consegnerà all’Amministrazione comunale una dettagliata perizia sulle opere e sui costi da sostenere. Nel frattempo, sia per portare a termine le valutazioni del tecnico incaricato che per evitare qualsiasi situazione di pericolo, il Met resterà chiuso per alcune settimane.
Non si fermeranno invece l’attività didattica e le altre iniziative programmate dal Museo etnografico che si sposteranno negli spazi esterni del Met quando possibile oppure al Museo storico archeologico in via della Costa.