Si è svolto nella giornata di ieri (venerdì 6 ottobre) l’atto conclusivo del progetto europeo Beam. Nell’ambito del programma Erasmus Plus, da martedì 3 a venerdì 6 ottobre, due gruppi di giovani provenienti da Krasne (Polonia) e Kaunas (Lituania) si sono confrontati con ragazzi e ragazze di Santarcangelo, della Valmarecchia e della Bassa Romagna sui temi della partecipazione, del lavoro e delle potenzialità offerte ai più giovani dalle nuove tecnologie – in particolare dai social network – come strumenti d’incontro civile e sociale. Il progetto si è concluso con la presentazione delle conclusioni dei partecipanti all’assessore regionale alle politiche giovanili Massimo Mezzetti.
L’incontro pomeridiano – dopo il lavoro della mattinata coordinato con il metodo del world cafè dal Community lab della Regione Emilia-Romagna – è cominciato con il saluto del sindaco Alice Parma e dell’assessore alle politiche europee e accesso ai fondi UE Pamela Fussi nella sala consiliare ‘Maria Cristina Garattoni’. Divisi in tre gruppi ognuno dedicato a un tema – lavoro, tecnologia e partecipazione – i ragazzi hanno sintetizzato le conclusioni del progetto con tre modalità differenti: un breve video di circa 15 secondi, un tableau vivant (piccola rappresentazione teatrale) e una presentazione vera e propria delle proposte individuate.
“Durante la campagna elettorale, alcuni ragazzi ci avevano chiesto di realizzare una consulta di giovani se fossimo stati eletti” ha spiegato il sindaco Alice Parma. “Un compito non facile, perché i giovani sono sempre meno ‘visibili’, sempre distanti dai momenti di partecipazione attiva alla vita sociale e politica della comunità. La nostra attenzione quindi si è spostata dall’idea di uno strumento lontano dalle logiche dei giovani contemporanei all’analisi delle nuove logiche di aggregazione. Cosa coinvolge di più i ragazzi? Come si può incanalare il rapporto tra istituzioni e nuove generazioni? Il progetto Beam è stato ideato proprio per cercare nuove modalità in grado di facilitare la comunicazione tra giovani e politici, a partire dal riconoscimento dei reciproci ruoli. Per fare questo – ha aggiunto il sindaco prima di presentare sinteticamente il progetto – abbiamo costruito un percorso che ha permesso ai partecipanti di entrare in contatto con alcune delle realtà dedicate alle politiche giovanili tra le più interessanti del nostro territorio”.
Dopo aver visto e ascoltato il lavoro di ragazze e ragazze partecipanti, l’assessore Mezzetti è intervenuto con un’analisi poi sintetizzata sulla sua pagina Facebook al termine dell’incontro. “Il cambiamento profondo che c'è stato negli ultimi anni nel mondo del lavoro e delle professioni ha portato allo smarrimento dell’azione collettiva. La ricerca dell’occupazione e il rapporto con le Istituzioni hanno assunto un carattere individuale. Si è sempre più soli, precari. Una condizione che porta grandi vantaggi ai poteri economici e rende i giovani più deboli. Per questo è importante recuperare una dimensione aggregativa, spronare i giovani a ricostruire una rete di relazioni, a impegnarsi, a partecipare, a collaborare tra loro e con le associazioni. A fare politica. In fondo la politica è proprio questo, dovrebbe essere questo: il luogo della mediazione civile, del confronto non violento, del rispetto reciproco e della stima, anche nella diversità delle idee. Ragazzi e ragazze che provengono da Paesi diversi hanno condiviso bisogni, criticità, desideri ed elaborato anche alcune risposte e proposte molto utili ed interessanti. Beam è stato tutto questo – conclude l’assessore regionale – politica, ascolto, partecipazione, ricerca di soluzioni. Complimenti a tutti, ragazze e ragazzi, amministratori e operatori”.
Dopo il ringraziamento all’amministrazione comunale di Santarcangelo, alla Regione e ai partecipanti al progetto, Riccardo Francone – sindaco del Comune di Bagnara di Romagna e assessore alle politiche giovanili dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – ha sottolineato l’importanza della partnership inter-istituzionale che ha portato alla realizzazione del progetto Beam, per poi evidenziare come la presenza di giovani provenienti da differenti nazioni d’Europea sia particolarmente significativa nel momento difficile che sta attraversando l’Unione in questi anni.
La registrazione integrale dell’incontro – andato in ondata in diretta streaming – è disponibile sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell’amministrazione comunale.
Si conclude domani (venerdì 6 ottobre) il progetto Beam, che nell’ambito del programma Erasmus Plus ha portato a Santarcangelo giovani provenienti da Polonia e Lituania. Dopo il lavoro della mattinata, che si svolgerà con il metodo del world cafè coordinato dal Community lab della regione Emilia-Romagna, nel pomeriggio i 44 partecipanti al progetto incontreranno l’assessore regionale alle politiche giovanili Massimo Mezzetti, per una restituzione del lavoro svolto e un confronto diretto tra giovani e istituzione.
Nei quattro giorni del progetto Beam (3-6 ottobre), ragazzi e ragazze provenienti da Krasne (Polonia), Kaunas (Lituania), Santarcangelo, Valmarecchia e Bassa Romagna hanno condiviso una serie di buone pratiche in atto nei rispettivi territori per incentivare la partecipazione dei giovani alla vita democratica. Dopo un momento iniziale dedicato alla conoscenza reciproca e alcune sessioni di convegno in biblioteca, l’approfondimento sui temi della partecipazione, del lavoro e delle potenzialità offerte ai più giovani dalle nuove tecnologie – in particolare dai social network – come strumenti d’incontro civile e sociale è proseguito oggi (giovedì 5 ottobre) con la visita ai centri di aggregazione giovanile in Valmarecchia e nella Bassa Romagna.
La mattinata di domani servirà ai partecipanti per sintetizzare le conclusione del lavoro svolto nei giorni precedenti, da presentare poi all’assessore regionale nel corso dell’incontro pomeridiano che sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube e la pagina Facebook dell’amministrazione comunale.
È cominciato questa mattina (martedì 3 ottobre 2017) il progetto Beam, che nell’ambito del programma Erasmus Plus ha portato a Santarcangelo giovani provenienti da Polonia e Lituania. Nei prossimi giorni ragazzi e ragazze si confronteranno con un gruppo di coetanei italiani (15-30 anni) in un seminario finalizzato allo scambio e alla condivisione di esperienze sulla partecipazione dei giovani alla vita democratica.
Dopo il saluto inaugurale del sindaco Alice Parma e dell’assessore alle politiche europee e accesso ai fondi UE, Pamela Fussi, questa mattina in biblioteca si è svolto il primo momento d’incontro tra i partecipanti. Ragazzi e ragazze provenienti da Krasne (Polonia), Kaunas (Lituania), Santarcangelo, Valmarecchia e Bassa Romagna si sono presentati, hanno raccontato la loro esperienza relativa ai temi del progetto e descritto le attività realizzate nelle rispettive nazioni di provenienza. Nel pomeriggio, si svolgerà invece una presentazione delle politiche giovanili in Provincia di Rimini e in Regione sia dal punto di vista storico che in prospettiva futura. Relatori Antonella Muccioli – già responsabile delle politiche giovanili della Provincia di Rimini, ora in servizio presso l’Unione di Comuni Valmarecchia – e Alessandro Zanchettin, professore dell’Università di Bologna, pedagogista e mediatore.
Oltre alle sessioni di convegno in biblioteca, l’approfondimento sui temi della partecipazione, del lavoro e delle potenzialità offerte ai più giovani dalle nuove tecnologie – in particolare dai social network – come strumenti d’incontro civile e sociale proseguirà con una serie di visite ai centri di aggregazione giovanile presenti in Valmarecchia e nella Bassa Romagna, con la partecipazione delle associazioni locali.
Sono circa 60 i giovani provenienti dall’Unione Europea che il 3 ottobre prossimo arriveranno a Santarcangelo con il progetto Beam. L’amministrazione comunale ha infatti ottenuto un contributo di 19mila euro per la realizzazione dell’iniziativa all’interno del programma Erasmus Plus, al fine di favorire l’incontro tra giovani e decisori politici sui temi della partecipazione, del lavoro e delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie – in particolare dai social network – come strumenti di aggregazione civile e sociale.
Dal 3 al 6 ottobre dunque ragazzi e ragazze da 15 a 30 anni provenienti da Spagna, Polonia, Lituania e Italia si incontreranno a Santarcangelo per un seminario internazionale finalizzato allo scambio e alla condivisione di esperienze sulla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Dodici i partecipanti dalla città di Krasne in Polonia, dodici da Huèrcal de Almeria in Spagna e altrettanti da Kaunas in Lituania. Sono infine una ventina circa, tra giovani e accompagnatori, i rappresentanti italiani provenienti da Santarcangelo, dai Comuni dell’Unione Valmarecchia e da alcune città della Bassa Romagna che partecipano al progetto.
Proprio quest’ultimo è un ulteriore punto di forza del progetto che, partito dall’amministrazione comunale di Santarcangelo, ha coinvolto una serie di enti e associazioni di un territorio molto più vasto. Con l’Unione che raccoglie i Comuni dell’entroterra ravennate, in particolare, si avvia in questa occasione una collaborazione che allarga il bacino di utenza del progetto a tutta la Romagna: a questo scopo è stato firmato un protocollo d’intesa per la condivisione gestionale dell’evento tra Comune di Santarcangelo e Unione Bassa Romagna.
Evento che prevede diverse sessioni di convegno suddivise tra mattina, pomeriggio e sera durante le quali i partecipanti, dopo una prima fase dedicata alla reciproca conoscenza e allo scambio culturale di esperienze, si concentreranno sul tema del lavoro come punto di incontro per la comunicazione tra giovani e istituzioni. Nel corso del seminario – che si svolgerà prevalentemente nella biblioteca Baldini – sono poi previste visite ai centri di aggregazione giovanile presenti in Valmarecchia e nella Bassa Romagna, con la partecipazione delle associazioni locali che illustreranno iniziative di successo come Moving, redazione mobile di Radiosonora, web radio della Bassa Romagna.
Sarà invece dedicata al confronto con i rappresentanti delle istituzioni pubbliche la quarta e ultima giornata in programma venerdì 6 ottobre, a cui oltre agli amministratori locali parteciperà anche l’assessore regionale alle Politiche giovanili e Cultura Massimo Mezzetti, per una restituzione conclusiva delle riflessioni maturate. Il seminario sarà anche l’occasione per presentare il progetto regionale della youngERcard dedicato ai giovani dai 14 ai 29 anni che risiedono, studiano e lavorano in Emilia Romagna, dando diritto ad agevolazioni in ambito culturale e favorendo progetti di partecipazione responsabile.ù
Per il sindaco Alice Parma, Beam rappresenta un’opportunità unica per promuovere l’impegno sociale e civico attraverso un confronto diretto tra giovani provenienti da diversi paesi europei da un lato, e tra giovani e decisori politici dall’altro. “La partecipazione sociale e civile dei giovani – dichiara il sindaco Parma – si esercita soprattutto attraverso il volontariato o l’associazionismo ricreativo e culturale, mentre è molto più rara la partecipazione all’attività delle istituzioni, anche a livello locale. Spesso anzi le istituzioni sono percepite come un ostacolo alla valorizzazione delle proprie potenzialità, ed è per questo che vogliamo cogliere a pieno le possibilità che questa iniziativa ci dà per incentivare il rapporto tra le giovani generazioni e i decisori politici, soprattutto attraverso un utilizzo più consapevole dei social media”.
“Dopo il progetto Dreamy – dichiara l’assessore a Politiche europee e accesso ai fondi UE Pamela Fussi – che lo scorso anno ha portato a Santarcangelo ragazzi e ragazze da Croazia e Polonia per confrontarsi sui temi dell’identità contadina e sulle aspirazioni delle giovani generazioni, Beam rappresenta un’altra opportunità per riflettere sull’attualità e sulle prospettive future per i giovani dell’Unione Europea. Nello specifico – prosegue l’assessore Fussi – questo intervento mira a promuovere l’impegno sociale e civico attuando un confronto tra i giovani attraverso la facilitazione di esperti come il professor Alessandro Zanchettin, pedagogista e formatore, che affiancheranno i partecipanti nello scambio di buone pratiche e nell’approfondimento dei diversi temi”.
Il progetto “CITabilitY Santarcangelo di Romagna: una città per tutte le abilità” ottiene un finanziamento di 15mila euro dalla regione Emilia-Romagna, che riconosce il contributo pieno richiesto dal Comune di Santarcangelo. “CITabilitY” – sostenuto dalla regione nell’ambito della legge 3 del 2010 sui processi partecipativi – è finalizzato al superamento delle barriere architettoniche attraverso la definizione di indirizzi, criteri e prospettive per la rigenerazione dello spazio pubblico in chiave di accessibilità. Le proposte che emergeranno dal processo partecipativo contribuiranno infatti a definire un “patto di collaborazione” tra cittadini e amministrazione per definire priorità di intervento, ruoli e responsabilità nel rendere accessibili uno o più percorsi pedonali esistenti.
Durante il percorso partecipativo – che il Comune non intende condizionare avviando procedimenti amministrativi prima o durante il suo svolgimento – il confronto si concentrerà sul funzionamento dello spazio urbano e sul livello di accessibilità dei percorsi pedonali principali, per poi mappare il livello di accessibilità degli spostamenti casa/città, definendo al contempo alcune priorità al fine di renderli accessibili. Il percorso partecipativo – della durata di sei mesi – coinvolgerà diversi soggetti, tra cui l’Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, la Pro Loco di Santarcangelo, i volontari del Piedibus, le scuole del territorio e i centri ricreativi per la terza età.
Nell’esprimere la propria soddisfazione per quest’ulteriore riconoscimento da parte della Regione, l’assessore allo Sviluppo sostenibile e alle Politiche per l'inclusione Pamela Fussi sottolinea da un lato l’attenzione dell’Amministrazione comunale nell’intercettare fondi degli entri sovraordinati e dall’altro la grande disponibilità delle associazioni del territorio che già operano in questo campo a seguire la fase progettuale e l’intero percorso partecipativo.
Si chiama “CITabilitY Santarcangelo di Romagna: una città per tutte le abilità” il progetto presentato dall’Amministrazione comunale per il superamento delle barriere architettoniche. Partecipando al bando della Regione Emilia Romagna, il Comune ha richiesto un cofinanziamento di 15mila euro sulla legge 3 del 2010 a sostegno dei processi partecipativi che, nel caso specifico di Santarcangelo, si pone l’obiettivo di definire indirizzi, criteri e prospettive per la rigenerazione dello spazio pubblico in chiave di accessibilità. Le proposte che emergeranno dal processo partecipativo contribuiranno infatti a definire un “patto di collaborazione” tra cittadini e amministrazione per definire priorità di intervento, ruoli e responsabilità nel rendere accessibili uno o più percorsi pedonali esistenti.
“Il processo che intendiamo avviare – dichiara l’assessore alle Politiche per l’inclusione Pamela Fussi – promuove i diritti di piena cittadinanza, dal momento che la città stessa è chiamata a esprimere la propria abilità nell’accogliere tutti i cittadini, ampliandone libertà e benessere e mettendo i suoi spazi a disposizione delle persone senza alcuna distinzione”. “In quest’ottica la partecipazione – prosegue l’assessore Fussi – è la risorsa privilegiata per raggiungere tale scopo, un modo corale di fare città che contribuisce a sviluppare una ‘cultura dello spazio’ in grado di riflettersi non solo nei modi di governarlo e progettarlo, ma anche rispetto al come abitarlo”. “Il percorso CITabilitY – conclude Fussi – vuol di fatto aprire le porte a un ragionamento di ampio respiro sull’accessibilità della città, valorizzando il contributo atteso dalla partecipazione di persone portatrici di differenti abilità e differenti punti di vista. Il tutto partendo da un presupposto: nelle politiche di trasformazione urbana l’eliminazione delle barriere architettoniche non dovrebbe essere vista come un fine, ma piuttosto come un mezzo per consentire alle persone che vivono con difficoltà l’interazione ambientale per cause legate alla disabilità, alle condizioni di salute o all’età, di veder garantiti diritti e pari opportunità”.
Nel corso del percorso partecipativo – rispetto a cui il Comune non intende avviare alcun procedimento amministrativo che ne anticipi o pregiudichi l’esito – il confronto si concentrerà sul funzionamento dello spazio urbano e sul livello di accessibilità dei percorsi pedonali principali, per poi mappare il livello di accessibilità dei principali percorsi pedonali casa/città, definendo al contempo alcune priorità al fine di renderli accessibili.
Il percorso partecipativo – della durata di sei mesi – potrebbe partire già dal prossimo mese di settembre e intende coinvolgere diversi soggetti, tra cui l’Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, oltre che Pro Loco, volontari del Piedibus, scuole del territorio e centri ricreativi per la terza età.
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