Questa mattina (mercoledì 15 aprile), l’Amministrazione comunale ha consegnato 20 tablet alla scuola media Franchini per gli alunni che non hanno in disponibilità mezzi tecnologici per l’apprendimento a distanza. L’iniziativa, che rientra nell’ambito del progetto di didattica inclusiva, si aggiunge alle ultime misure dell’Amministrazione comunale per sostenere scuole, ragazzi e famiglie nell’emergenza Coronavirus: il servizio di fotocopie e consegna dei compiti a domicilio, la consulenza educativa a distanza e la proroga dell’abbattimento delle rette di nidi e spazio bimbi.
Il progetto di didattica inclusiva è realizzato dall’Amministrazione comunale per far fronte alle necessità di quei nuclei svantaggiati che, a causa delle disposizioni per il contrasto al Coronavirus e della conseguente sospensione delle attività didattiche tradizionali, rischiano di veder aggravata la loro condizione di fragilità. Nel dettaglio, l’Amministrazione comunale ha acquistato e messo a disposizione delle scuole strumentazioni digitali (pc, tablet) e contributi per i costi di connessione come sostegno integrativo alle risorse ministeriali e regionali stanziate per l’emergenza Covid-19. Gli istituti scolastici, dopo una ricognizione e valutazione delle richieste pervenute dalle famiglie, provvederanno a fare da intermediari per la consegna degli strumenti agli studenti che più risentono del divario tecnologico. Al momento solo la scuola media Franchini ha richiesto il sostegno dell’Amministrazione comunale – 20 tablet, appunto, che la sindaca Alice Parma ha consegnato alla dirigente scolastica Giovanna Frisoni nella mattinata di oggi – mentre le scuole del primo e secondo circolo e l’Itse Rino Molari hanno acquisito le strumentazioni attingendo direttamente dai fondi ministeriali.
Da questa settimana è attivo anche il servizio di fotocopie e consegna a domicilio dei compiti, che potrà essere richiesto inviando una mail – completa di allegati, recapiti telefonici e indicazione delle pagine di cui si richiede la copia – a scuola@comune.santarcangelo.rn.it. Occorre però tenere presente che la consegna a domicilio sarà effettuata dalla Protezione civile che, essendo impegnata in numerose operazioni – dalla distribuzione dei pasti a quella delle mascherine – non potrà essere tempestiva e dovrà dedicarsi alle attività seguendo un ordine di priorità.
Per sostenere le famiglie in questo momento di difficoltà, la Giunta comunale ha inoltre deliberato la proroga dell’azzeramento delle rette di nidi e spazio bimbi, estendendone la durata all’intero periodo in cui saranno sospese le attività educative. Nel frattempo, le educatrici stanno proponendo un “percorso di vicinanza” attraverso una newsletter con video di letture, racconti e attività pratiche per i bambini da 0 a 3, anni che stanno riscontrando un grande apprezzamento da parte delle famiglie. A questo percorso si affiancherà il servizio di consulenza educativa pedagogica tramite mail e conference call, che sarà attivato nei prossimi giorni: l’obiettivo del progetto è quello di intercettare e dare risposta alle necessità delle famiglie per un sostegno emotivo, psicologico e sociale.
Infine, sempre nell’ottica di andare in aiuto alle famiglie in questo momento eccezionale, Camst, azienda che ha in appalto la ristorazione scolastica nel Comune di Santarcangelo, ha messo a disposizione sul suo sito internet menù settimanali elaborati da esperti nutrizionisti con ricette per tutta la famiglia, consigli alimentari, giochi e attività educative da realizzare in casa. Tutte le informazioni sono pubblicate all’indirizzo www.camstgroup.com/camstedicasa.
“A causa dell’emergenza Coronavirus, ci troviamo in un periodo in cui la nostra quotidianità è totalmente rivoluzionata. Un fenomeno che colpisce soprattutto le famiglie, e fra queste, le famiglie che già risentivano di svantaggi economici, tecnologici, sociali e culturali. Un fenomeno che colpisce anche bambini e ragazzi, poiché la chiusura delle scuole non comporta solo la sospensione dell’attività formativa ma anche la preclusione a occasioni di socialità e relazione che fanno degli istituti scolastici una comunità dentro la comunità”, affermano la sindaca Alice Parma e l’assessora alla Scuola Angela Garattoni.
“Sostituire le lezioni tradizionalmente intese con la didattica a distanza è sicuramente l’unica strada per garantire ai bambini e ragazzi una continuità, non solo educativa ma anche relazionale: per questo abbiamo organizzato e promosso una serie di iniziative che potessero dare una prosecuzione, seppur parziale, delle attività scolastiche. Allo stesso tempo – concludono sindaca e assessora – con il progetto di didattica inclusiva vogliamo tutelare l’esigenza di uguaglianza sociale e il diritto all’istruzione, sostenendo tutti quegli studenti che, non avendo possibilità di acquistare strumenti tecnologici o accedere alla rete, potrebbero rischiare maggiormente l’esclusone sociale e l’impoverimento educativo”.
]]>A fronte delle diverse ipotesi e proposte del Governo per la riapertura progressiva delle attività che ormai riempiono le pagine dei quotidiani e dei siti d’informazione, ritengo sia il momento di promuovere soluzioni che riescano a rispondere alle prossime esigenze della città e, allo stesso tempo, tengano conto delle disposizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus.
Ci troviamo ormai alle porte della stagione estiva, un periodo dell’anno che è strategico non solo per la Riviera ma che riveste grande importanza anche per il sistema economico di Santarcangelo e di tutto l’entroterra. Proprio in questo momento la nostra città può giocare un ruolo decisivo valorizzando ancor più la sua ospitalità che non è legata al turismo di massa e ai grandi assembramenti, bensì a un entroterra gentile nei rapporti fra le persone nei modi di gestire le iniziative.
Per valorizzare questa caratteristica, stimolare un turismo che oggi deve diventare ancor più sostenibile e aiutare il comparto della ristorazione e dei pubblici esercizi occorre ripensare le modalità di utilizzo degli spazi della città per affrontare una stagione estiva che inevitabilmente porterà ancora con sé le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Se da mesi infatti i luoghi pubblici sono praticamente inaccessibili, il rilancio della città non può che passare proprio dagli spazi comuni.
Declinato nella pratica, da questo principio deriva l’ipotesi, che stiamo vagliando, di ampliare lo spazio all’aperto a disposizione così da permettere a queste attività di recuperare la riduzione dei posti conseguente all’applicazione delle disposizioni igienico-sanitarie. Allo stesso modo, sarà necessario ripensare la gestione delle aree pubbliche affinché gli eventi estivi si possano svolgere nella più completa sicurezza sanitaria. In parallelo, ristoranti e pubblici esercizi dovranno essere in grado di collaborare e fare rete, per esempio anche modificando abitudini di acquisto e consegna da parte dei fornitori e garantendo la sicurezza dei clienti attraverso l’uso dispositivi igienico-sanitari.
Nelle prossime settimane ci impegneremo a individuare una serie di misure proprio per sviluppare queste prime proposte e tutte quelle che giungeranno dai tavoli di lavoro già aperti con le associazioni di categoria. Allo stesso tempo, sarà necessario elaborare alcune regole base per organizzare nuove modalità e usi degli spazi comuni. Ma prima delle regole e dei provvedimenti dobbiamo fare nostri almeno due principi fondamentali. Innanzitutto il buon senso, che deve guidare le nostre azioni soprattutto in un contesto di collettività. In secondo luogo, la mediazione: lo spazio pubblico è di tutti, per questo il suo ruolo e utilizzo deve essere definito sempre attraverso un dialogo tra chi lo abita, chi ci lavora e chi lo amministra. Ognuno di noi sarà dunque chiamato a fare la propria parte affinché la città di Santarcangelo possa mettersi in gioco in questo frangente eccezionale sotto diversi punti di vista e ripartire proprio da una nuova capacità di vivere e gestire lo spazio pubblico da sempre punto di riferimento per la comunità locale e per i suoi ospiti.
]]>I dati sulla diffusione del Coronavirus in Provincia di Rimini – comunicati giornalmente dal Commissario straordinario regionale Sergio Venturi nella sua conferenza stampa delle ore 17 – restituiscono da soli la gravità della situazione, con 84 nuovi contagi e 17 decessi negli ultimi tre giorni.
La diffusione del Covid-19 dovrebbe raggiungere il culmine proprio questa settimana, per poi – come ci dicono gli scienziati e tutti speriamo – prendere la strada di un lento declino. È proprio per questo che bisogna continuare a osservare scrupolosamente le direttive del Governo: perché la settimana in corso può essere decisiva per le sorti dell’epidemia.
Ho deciso quindi di rivolgermi nuovamente a voi, con questo appello che è il terzo in dieci giorni. Mi scuserete per l’insistenza, ma è di primaria importanza che ciascuno di noi faccia la propria parte.
Vi chiedo ancora una volta di restare a casa, perché solo così possiamo veramente contrastare la diffusione del virus, sostenere il nostro sistema sanitario e impedire che altre persone si ammalino.
Proprio alle persone malate va il mio pensiero in questo momento: a coloro che sono in quarantena domiciliare, a chi è ricoverato in ospedale e sta lottando per la vita. A tutti loro va il mio più sentito augurio di pronta guarigione.
Un ultimo aspetto che mi preme chiarire, visto che in molti me lo state chiedendo, riguarda il numero di casi di Covid-19 sul territorio comunale di Santarcangelo.
Se ci avete fatto caso, fin dall’inizio dell’emergenza il dato aggregato provinciale è sempre stato disponibile pubblicamente, mentre la Regione Emilia-Romagna – titolare dei dati per tramite delle Ausl – non ha mai diffuso i dati sui territori comunali, invitando i sindaci a fare lo stesso.
Il motivo è molto semplice: non si vuole contribuire a diffondere ulteriore confusione, alimentando confronti tra diversi Comuni e ricostruzioni più o meno fantasiose sui possibili percorsi di contagio seguiti dal virus.
Nel mio appello di venerdì scorso ho chiesto a tutti, nonostante il momento difficile, uno sforzo di lucidità nell’affrontare questa situazione, uno sforzo particolarmente importante su questo punto. Se nei prossimi giorni dovessero arrivare dalla Regione indicazioni diverse le seguiremo, come abbiamo sempre fatto.
Ma l’importante in questo momento non è sapere quanti casi di Covid-19 ci sono a Santarcangelo – dove comunque la situazione è sotto controllo – a Rimini o nei territori vicini, visto che comunque il contagio ha ormai raggiunto tutti i Comuni. L’importante è osservare rigorosamente le disposizioni del Governo, restare a casa e rispettare tutte le indicazioni igienico-sanitarie quando è necessario uscire.
Questo anche perché le informazioni sul numero e la collocazione delle persone in quarantena sono nelle disponibilità delle forze dell’ordine e della polizia locale – che ringrazio per l’intenso lavoro svolto negli ultimi dieci giorni – in grado così di verificare anche il rispetto di tali misure oltre a effettuare i controlli su strada.
Al di là dei controlli, necessari in una situazione del genere, ho piena fiducia che tutti noi, con spirito di collaborazione, sapremo fare la nostra parte per aiutare chi sta combattendo, anche in questo momento, contro il Coronavirus.
Amministrazione comunale e Associazione Paolo Onofri lanciano un appello alla città per sostenere l’Azienda sanitaria. “Le strutture ospedaliere della nostra Azienda sanitaria, e in particolare il distretto di Rimini, necessitano urgentemente di attrezzature e materiale sanitario per far fronte a questa gravissima emergenza – affermano la sindaca Alice Parma e il presidente dell’Associazione Giorgio Ioli – ed è per questo che ci rivolgiamo ai cittadini, alle associazioni di categoria, agli imprenditori, al mondo del volontariato, alle banche locali e a tutte le istituzioni affinché si adoperino per reperire fondi o fare donazioni per l’acquisto dei “presidi” necessari alle strutture ospedaliere e socio-sanitarie del nostro territorio”.
“Questa città ha già dimostrato in passato di essere in grado di portare avanti imprese straordinarie come la raccolta fondi per l’acquisto della nuova Tac per l’ospedale Franchini”, aggiungono. “In quell’occasione le donazioni raccolte dalla Paolo Onofri e dalla Pro Loco raggiunsero la cifra di 200.000 euro sufficiente a coprire per intero il costo del sistema diagnostico entrato in funzione nel 2012. Un impegno che in realtà non è mai terminato, tanto che negli anni successivi altre donazioni per 100.000 euro hanno consentito di rinnovare diverse strumentazioni del Franchini, dagli ecografi al sistema angiografico per la senologia”.
“Stiamo vivendo un momento difficilissimo – concludono la sindaca Parma e il presidente della Paolo Onofri Ioli – ma crediamo che la solidarietà che da sempre contraddistingue Santarcangelo possa essere la vera forza motrice per affrontare questa emergenza”.
L’Associazione Paolo Onofri onlus, unitamente alla Pro Loco, si propone dunque come punto di raccolta per le donazioni (le donazioni sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi nei limiti previsti dalla legge):
Associazione Santarcangiolese Paolo Onofri Onlus
Conto corrente postale
1000044634 Poste Santarcangelo
Conto corrente bancario
IBAN: IT88 C070 9068 0210 0401 0153 403 Banca Malatestiana – Santarcangelo
Causale del versamento: “erogazione liberale per emergenza Covid-19”
Si ringrazia anche l'associazione Città Viva Santarcangelo per la collaborazione e la grafica
]]>Oltre alla donazioni in denaro, è possibile donare diversi beni all'AUSL
Chi intende donare beni può utilizzare il Modulo MRPA38_04) donazioni di beni allegato
Le voci fondamentali da compilare sono:
E' stata aggiunta, in evidenza sul modulo, l'indicazione di specificare nella motivazione della donazione la dicitura "EMERGENZA SANITARIA CORONAVIRUS" per il monitoraggio della procedura di donazione. Il modulo compilato dovrà essere inviato all'indirizzo inventario.alberghieri.fo@auslromagna.it o direttamente a giovanni.freschi@auslromagna.it e a davide.caspoli@auslromagna.it.
In caso di donazione di attrezzature sanitarie, il modulo con le schede tecniche possono essere anche anticipate al Dott Stefano Sanniti (email: stefano.sanniti@auslromagna.it)
Nel rispetto della normativa vigente, l'Azienda USL della Romagna potrà accettare la donazione di:
tute tipo Tyvek cat. III EN14126
calzari alti o copristivali o gambali robusti
mascherine ffp2 e ffp3 certificate CE
cuffie
visiere
Altre possibili donazioni di apparecchiature elettromedicali AD ALTO COSTO (per informazioni contattare paolo.cenni@auslromagna.it
]]>La solidarietà come risposta all'emergenza alimentare: dopo la consegna dei buoni spesa da parte del Comune – completata nella giornata di ieri (venerdì 10 aprile) – chi vuole effettuare una donazione per sostenere famiglie e persone di Santarcangelo che si trovano in una situazione di difficoltà, può farlo utilizzando l'apposito conto corrente attivato dall'Amministrazione comunale.
L'ordinanza della Protezione civile numero 658 del 29 marzo 2020, che ha istituito i buoni spesa e stanziato i fondi necessari ai Comuni, prevede infatti che i Comuni stessi possano destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni, aprendo conti correnti dedicati presso la propria tesoreria.
Con una delibera approvata nella giornata di ieri, quindi, la Giunta comunale ha avviato la raccolta fondi istituendo il nuovo conto corrente dove effettuare le donazioni:
IBAN: IT97 A030 6913 2981 0000 0300 159 (Banca Intesa San Paolo)
Intestato a: Comune di Santarcangelo di Romagna
Causale del versamento: “Emergenza alimentare Coronavirus”
“Sollecitati anche da diversi cittadini già pronti a effettuare una donazione – dichiara l’assessore ai Servizi sociali, Danilo Rinaldi – abbiamo subito dato indicazione ai nostri uffici di attivare il nuovo conto corrente. Ora siamo pronti a partire, certi di andare incontro ancora una volta alla grande generosità dei santarcangiolesi. La dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, è arrivata dagli ottimi risultati ottenuti dalla raccolta fondi in favore dell’Ausl – conclude l'assessore Rinaldi – che comunque prosegue in parallelo a quella per l'emergenza alimentare”.
In dettaglio, come previsto dalla normativa riportata nell'ordinanza di Protezione civile, i fondi raccolti sul nuovo conto corrente saranno destinati a:
• sostegno alle imprese e alle attività economiche colpite dalla crisi;
• contributi alle famiglie in difficoltà;
• agevolazioni e sgravi di tributi e tariffe per l’accesso ai servizi comunali;
• acquisto di mascherine e di dispositivi di protezione individuale;
• contributi alle strutture sanitarie del territorio;
• acquisto di computer da destinare agli studenti e alle famiglie;
• sostegno del bilancio comunale per la copertura delle minori entrate.
Ricordiamo infine che prosegue anche la raccolta fondi in favore dell'Ausl Romagna (IBAN: IT88 C070 9068 0210 0401 0153 403 presso Banca Malatestiana Santarcangelo, intestato all'Associazione Paolo Onofri; causale del versamento: “Erogazione liberale per emergenza Covid-19”) e che è possibile donare all'Azienda sanitaria locale anche beni materiali, con le modalità indicate a questo link: bit.ly/3e9LJw9
L’Amministrazione comunale di Santarcangelo fa proprio l’appello del presidente nazionale dell’Avis: c’è sempre bisogno di sangue ora più che mai. Nei giorni scorsi all’invito di Gianpietro Briola, presidente dell’associazione volontari per la donazione del sangue, si era aggiunto quello del capo della Protezione Civile Angelo Borrelli: donare il sangue è un gesto fondamentale che salva vite umane e che, nonostante l’emergenza data dal Coronavirus, avviene in assoluta sicurezza.
L’emergenza Covid-19 ha infatti portato a un rallentamento delle donazioni anche a Santarcangelo, dove ogni anno si raccolgono circa 2.500 donazioni di cui 500 di plasma e 2.000 di sangue. “Dallo scorso mese di dicembre l’Avis provinciale, di cui Santarcangelo fa parte come punto di raccolta – spiega il vice presidente della sezione locale Fabio Camagni - è riconosciuta come Unità di raccolta e non più come articolazione del servizio sanitario nazionale, cosa che dal punto di vista organizzativo pone la raccolta di sangue a diretto carico dell’Avis di Rimini sotto la sorveglianza tecnico-scientifica del servizio trasfusionale dell’ospedale Infermi”.
Ribadito che non esiste nessuna correlazione fra la donazione di sangue e il Coronavirus, in quanto non c’è possibilità di contagio a differenza di quanto avviene con altre forme virali, se il donatore è in buona salute (l’età per essere donatori deve essere compresa fra i 18 e i 60 anni) può recarsi al centro trasfusionale anche alla luce della circolare del Ministero della Salute, che ha inserito la donazione di sangue ed emocomponenti tra le “situazioni di necessità” per le quali è possibile uscire di casa.
Dall’Avis Santarcangelo ricordano che la donazione avviene nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza in ogni momento, della prenotazione alla gestione dell’attesa fino al prelievo, e invitano a prenotare la propria donazione presso l’ospedale telefonando al numero 0541/326518.
“Il bisogno di sangue non si ferma, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando”, afferma la sindaca Alice Parma. “Oltre a ringraziare i 1.630 donatori di Santarcangelo e tutti coloro che all’interno dell’Avis si adoperano per far sì che questo gesto di grande solidarietà possa ripetersi ogni giorno – conclude – facciamo nostra e rilanciamo la campagna nazionale #EscoSoloPerDonare”.
]]>La Direzione aziendale vuole rivolgere un sentito ringraziamento ai cittadini che si stanno facendo avanti per offrire contributi e donazioni per le strutture sanitarie: di fronte a tali offerte, e anche, per contro, al fine di evitare truffe, si ribadiscono le modalità ufficiali per effettuare donazioni in denaro all’Ausl (per qualsivoglia circostanza).
]]>“Noi sindaci della Provincia di Rimini respingiamo il senso e la logica della circolare ministeriale del 31 marzo in cui pare si consentano le passeggiate dei bambini accompagnati dai genitori. E’ una indicazione che non può trovare applicazione in un territorio come il nostro, oggetto a livello provinciale di rigorose prescrizioni in materia di tutela della salute pubblica contro la diffusione del Coronavirus. Su questo punto è necessaria la massima chiarezza visto che le limitazioni ferree a cui ha chiesto volontariamente e responsabilmente di essere sottoposta la provincia di Rimini per salvaguardare i propri ospedali, il personale sanitario, la rete sociosanitaria, adesso non può essere vanificata da circolari confuse, la cui interpretazione errata rischia addirittura di intaccare i risultati ottenuti finora con il sacrificio della comunità intera.Rimini per il contenimento dell’epidemia di Covid-19. Riteniamo obbligatorio fare chiarezza, perché non possiamo permettere che i sacrifici fatti sinora dalla nostra comunità vengano vanificati da interpretazioni errate, che rischiano di mettere a repentaglio i risultati ottenuti sinora. E’ evidente che il provvedimento ministeriale di ieri non possa essere attuato sul territorio riminese il quale, per ordinanza regionale, limita gli spostamenti in bicicletta o a piedi esclusivamente per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche (lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari). Le restanti attività motorie sono subordinate alla ricorrenza di motivi di salute, e devono essere come tali provate.
In estrema sintesi, nella Provincia di Rimini NON trova effetto la Circolare del Ministero dell'Interno del 31 marzo 2020. In questo senso cogliamo anche la precisazione di stamane del ministro Lamorgese.
Diciamo questo aggiungendo un sincero ‘purtroppo’. Senza voler eccedere in esempi che possono sembrare forzati è chiaro a tutti come l'attività motoria all aperto sia utile per la salute psicofisica anche dei bambini . Ma così come in caso di guerra non si esce sotto le bombe così in questa “guerra al virus” ogni azione e atto che lo contrasti e lo eviti va sostenuta, anche per la tutela degli stessi bambini . D’altro canto si tratta di uno sforzo e un sacrificio che non possiamo abbandonare proprio adesso. I dati degli ultimi giorni cominciano a darci qualche speranza ma non ci dicono assolutamente che bisogna smettere di lottare, con la stessa forza, con la medesima determinazione. Soprattutto in questi giorni in cui si sta decidendo ogni cosa”
L’azienda So.di.fer. di Santarcangelo dona alla Protezione civile della bassa Valmarecchia 600 mascherine monouso da impiegare nell’opera di contrasto al Covid-19. L’impresa, infatti, ha riconvertito la propria produzione per realizzare i dispositivi di protezione indispensabili al contenimento del contagio, che restano di difficile reperibilità sul mercato a causa dell’altissima richiesta.
Quello realizzato da So.di.fer. è un esempio di riconversione produttiva messo in atto da altre aziende sul territorio nazionale: l’impresa di Santarcangelo, prima a livello locale, già da oggi è in condizione di produrre 5-6.000 mascherine al giorno, che diventeranno 8-10.000 nel corso della settimana quando la nuova attività sarà completamente a regime.
Al momento la produzione riguarda le mascherine protettive monouso cosiddette “a uso collettività” – previste all’articolo 16 comma 2 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 – in attesa dell’autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità per la produzione di mascherine chirurgiche per uso medico di tipo 1 (FFP1).
“Più volte nei giorni scorsi abbiamo ringraziato le imprese e le associazioni di categoria, che si sono messe in gioco per il bene comune in questa situazione di straordinaria emergenza” ha dichiarando la sindaca Alice Parma accogliendo in Municipio l’amministratore delegato di So.di.fer., Franco Donati. “Alla generosità della donazione, in questo caso, si aggiunge anche una riconversione produttiva che consentirà di aumentare in modo significativo la disponibilità di mascherine sul nostro territorio, segnando un punto importante nell’opera di contrasto al Coronavirus. Da parte delle persone che utilizzeranno questi dispositivi e di tutta la comunità di Santarcangelo – conclude la sindaca – ringrazio So.di.fer. per la sensibilità dimostrata”.
]]>Sfiorano quota 16mila euro le donazioni per la campagna di raccolta fondi promossa da Associazione Paolo Onofri e Amministrazione comunale per sostenere l’azienda sanitaria nell’emergenza Covid-19. Di questi, oltre mille euro raccolti da Fo.Cu.S. con la vendita del libro “Fragile” di Franco Gobbi.
Al momento la raccolta fondi, che proseguirà ancora, ha permesso l’acquisto di un ecografo in compartecipazione al 50% con la Fondazione ISAL da donare all’unità operativa Anziani e Disabili fisici e sensoriali dell’ambito territoriale di Rimini. Lo strumento – che sarà pronto per la consegna nelle prossime settimane e ha un costo di 6.222 euro – permetterà a professionisti e tecnici qualificati di visualizzare e misurare le strutture anatomiche e i fluidi del polmone. L’Ecografo (VSCAN Extend DUAL DICOM) è di dimensioni ridotte che ne consentono la portabilità: potrà quindi essere utilizzato anche direttamente presso il domicilio dei pazienti sottoposti a isolamento per valutare se ci sia o meno la necessità di trasferimento in ospedale, valutarne cura e guarigione.
Nel frattempo prosegue anche la raccolta fondi dell’Amministrazione comunale per sostenere famiglie e persone di Santarcangelo in situazioni di difficoltà che al momento ha raccolto oltre 5.200 euro. I fondi, saranno utilizzati per il sostegno alle imprese e alle attività economiche colpite dalla crisi, contributi alle famiglie in difficoltà, agevolazioni e sgravi di tributi e tariffe, acquisto di mascherine e di dispositivi di protezione individuale, contributi alle strutture sanitarie del territorio, acquisto di computer da destinare agli studenti e alle famiglie, sostegno del bilancio comunale per la copertura delle minori entrate.
“La solidarietà a Santarcangelo è sempre stata caratterizzata da un grande merito – affermano la sindaca Alice Parma e l’assessore ai Servizi sociali e welfare Danilo Rinaldi – quello di saper unire le forze per il bene della nostra comunità. Proprio questo forte spirito di collaborazione tra Associazione Paolo Onofri e Fondazione ISAL ha permesso di acquistare un nuovo importante strumento a supporto del nostro sistema sanitario, messo a dura prova per l’emergenza Coronavirus. Ma questo risultato è stato possibile anche grazie alla generosità dei santarcangiolesi che hanno partecipato alle donazioni e che ringraziamo a nome di tutta l’Amministrazione comunale”.
Le raccolte fondi sono ancora aperte, per effettuare una donazione (detraibile in dichiarazione dei redditi):
IBAN: IT88 C070 9068 0210 0401 0153 403 (Banca Malatestiana Santarcangelo)
Intestato a: Associazione Paolo Onofri
Causale del versamento: “Erogazione liberale per emergenza Covid-19”
Conto corrente postale: 1000044634 Poste Santarcangelo
IBAN: IT97 A030 6913 2981 0000 0300 159 (Banca Intesa San Paolo)
Intestato a: Comune di Santarcangelo di Romagna
Causale del versamento: “Emergenza alimentare Coronavirus”
]]>C’è una differenza, e non è sottile, tra giusta preoccupazione e allarmismo. C’è uno scarto evidente tra l’evoluzione di un quadro clinico costantemente e attentamente monitorato e la paralisi delle città, delle attività quotidiane. Ognuno di noi ne è perfettamente consapevole in questa fase molto difficile e che ci impegna ad ogni istante del giorno. Ma è necessario, per la vita delle nostre comunità, essere molto precisi nel distinguere i piani, gli interventi, le informazioni giuste e indispensabili per non farsi sopraffare dall’incertezza e da paure eccessive.
La Regione, le ASL, stanno facendo un lavoro straordinario su tutti i territori dell’Emilia-Romagna, al fine di individuare e curare adeguatamente le situazioni di positività al virus Covid-19. È un lavoro portato avanti a esclusiva garanzia e tutela delle persone, dei minori, degli anziani, che qui risiedono e di tutti coloro che in Emilia-Romagna svolgono attività professionale o vengono per turismo. Questo è un punto fondamentale e rimarchevole dell’intera vicenda: c’è una macchina medica, sanitaria, scientifica che funziona, che provvede ad attuare tutti i provvedimenti indispensabili alla salute pubblica, che monitora, controlla, interviene su ogni singola situazione. La Regione Emilia Romagna, e anche i Comuni della Provincia di Rimini, hanno adottato da lunedì 24 febbraio e sino a domenica 1° marzo disposizioni preventive e precauzionali che accompagnano la primaria attività medico-sanitaria e che sono state assunte per far sì che la normalità possa proseguire, con le cautele del caso, anche di fronte a particolari contesti come quello attuale. Sono regole e azioni ovviamente basate su evidenza e informazioni delle autorità sanitarie competenti e prese nell’ottica di salvaguardare la salute pubblica e individuale, continuando comunque a svolgere in sicurezza le attività del nostro quotidiano.
Noi sindaci della provincia di Rimini ribadiamo come sia indispensabile proseguire nella vita delle nostre città con buon senso e intelligenza, continuando ad affrontare le cose con coraggio e dinamismo nelle piazze, nei luoghi di lavoro e d’incontro, nelle relazioni. Quello che è stato messo in campo in Emilia-Romagna in questi giorni dimostra che si può adottare la tutela sanitaria migliore senza paralizzare le comunità. Anche da un punto di vista economico in generale, e turistico in particolare, verrebbe persino da chiedersi se paesi europei a noi concorrenti stiano adottando o abbiamo adottato le stesse misure o addirittura se qualche paese concorrente in campo turistico non stia “speculando“ sull’Italia. Occorre che per i prossimi giorni vi sia un graduale ritorno alla normalità, una volta testata la massima sicurezza medica. Senza fughe in avanti, ma senza farsi bloccare dalla paura. I Comuni della provincia di Rimini continueranno a dare il loro contributo alla risoluzione del problema primario della diffusione del virus Covid-19 e, nello stesso tempo, si mettono a completa disposizione affinché le città tornino alle consuetudini precedenti, uscendone man mano più forti e rafforzate dall'aver affrontato un fenomeno complesso e inedito dei nostri tempi. Credere nella normalità per essere la terra straordinaria che siamo, che ha sempre guardato in faccia i problemi affrontandoli con lavoro e caparbietà.
]]>Mille mascherine in più nella lotta al Coronavirus. L'azienda Derma 2.0 di Santarcangelo ha donato al COI di Protezione Civile Bassa Valmarecchia un migliaio di mascherine da utilizzare sul territorio dell'Unione nel contrasto al diffondersi del Coronavirus. Questo gesto va ad aggiungersi ad una precedente donazione di guanti monouso e flaconi disinfettanti, che la stessa azienda aveva fatto nelle settimane scorse sempre ai volontari della Protezione Civile dell'Unione.
Per l'assessore ai Servizi sociali Danilo Rinaldi, si tratta di un gesto di alto valore a testimonianza della coesione e della solidarietà che in tante altre occasioni la nostra comunità e il tessuto economico hanno saputo dimostrare. “Con questa donazione – dichiara l'assessore Rinaldi – la Derma 2.0, che tra l'altro non opera nel settore farmaceutico bensì in quello estetico e medico-estetico, e che ha aperto una sede nella nostra città da pochissimo tempo, dimostra un grande senso di vicinanza alla nostra comunità donando materiale in disponibilità dell’azienda stessa”.
Per l'assessore alle Attività economiche Angela Garattoni, va un sentito ringraziamento da parte dell'Amministrazione comunale e dell'intera città a questa azienda nello specifico nonché all'Associazione Città Viva che è stata un intermediario importante nell'organizzazione dell'iniziativa. Più in generale, però, il ringraziamento va a tutte le associazioni di categoria e alle tante aziende del territorio che in questi giorni stanno rispondendo prontamente ai diversi appelli lanciati da Comune, Associazione Paolo Onofri, Protezione Civile e Ausl Romagna”.
Tutte le informazioni su come aderire alle diverse iniziative su www.comune.santarcangelo.rn.it.
]]>Ci sono alcuni punti ancora da chiarire, rispetto ai quali restiamo in attesa di spiegazioni da parte del Governo, ma al di là di questo work in progress vorremmo condividere alcune informazioni importanti per le nostre comunità. Il decreto del Governo, che prevede misure più restrittive rispetto alle scorse settimane anche per la nostra Provincia, nasce dalla volontà di garantire i nostri presidi sanitari.
In pratica l’obiettivo è dare una mano, tutti insieme, per far sì che i nostri ospedali siano in grado di gestire l’emergenza sanitaria, senza arrivare al collasso e aiutare gli operatori socio-sanitari che soprattutto in questi giorni stanno svolgendo un lavoro davvero straordinario, per il quale li ringraziamo.
La macchina sanitaria è organizzata al meglio e sta reagendo con grande prontezza e professionalità a questa situazione di emergenza, ma se i contagiati continueranno ad aumentare i nostri ospedali non saranno più in grado di accogliere chi ha bisogno di particolare assistenza
Per contenere la diffusione del virus, il decreto del Governo ha ridotto al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno dei nostri territori, verso altri Comuni e Province. Gli aspetti più importanti, di cui siamo certi fin da ora, è che sono consentiti gli spostamenti per tre motivi principali: lavoro, necessità impellenti di carattere familiare e sanitario.
Questo vale tra i Comuni della stessa Provincia, nelle Province vicine, da e verso la Repubblica di San Marino. In pratica al lavoro si va, ma il decreto invita le aziende che ne hanno la possibilità ad attivare tutti gli strumenti per contenere il movimento del personale, come ferie e smart working.
Tra le altre disposizioni del decreto ce n’è anche una che riguarda attività di ristorazione e bar, che potranno restare aperti soltanto dalle 6 alle 18: per tutte le informazioni di dettaglio su questa e altre situazioni, in ogni caso, diffonderemo il prima possibile i chiarimenti applicativi non appena ci saranno comunicati dal Governo ricordando a tutti, nel frattempo, l’importanza di affidarsi a informazioni certe provenienti da fonti istituzionali verificate.
Il nostro invito, in generale, è a condurre uno stile di vita attento, rispettare le norme sanitarie per contenere la diffusione del virus (un metro di distanza tra le persone, lavaggio delle mani, ecc), evitando sempre e comunque assembramenti, specialmente in luoghi chiusi.
Un invito al buon senso, un appello alla responsabilità di ciascuno di noi: si può certamente continuare a stare insieme, ma osservando con attenzione e coscienziosità le regole che ci siamo dati per arginare questa emergenza.
Santarcangelo, Verucchio e Poggio Torriana sono comunità fatte di persone abituate a stare insieme, vicine: il miglior modo per continuare a farlo, in questo momento, è darci una mano a vicenda cambiando temporaneamente le nostre abitudini per il bene di tutti.
Coraggio!
I sindaci
ALICE PARMA (Santarcangelo)
STEFANIA SABBA (Verucchio)
RONNY RAGGINI (Poggio Torriana)
]]>Un passo alla volta, con la cautela fisiologica che era lecito aspettarsi dopo i mesi difficili che abbiamo vissuto, Santarcangelo sta tornando ai suoi ritmi, ai suoi ritrovi, alla sua socialità.
Si tratta indubbiamente di un sollievo per tutti noi, dopo la “reclusione” forzata di marzo e aprile. Tuttavia, proprio in questo delicato momento di passaggio è ancora più importante essere responsabili, tenere comportamenti equilibrati e riflettere anche sulle piccole azioni che prima dell’epidemia davamo per scontate.
Andiamo verso un fine settimana “lungo”, con il ponte festivo del 2 Giugno che offrirà a tanti la possibilità di un paio di giorni di svago e relax. Questo ci deve richiamare a una responsabilità collettiva, lo ribadisco ancora una volta, che deve essere praticata da tutti altrimenti diventa inutile.
Una città responsabile, infatti, lo è quando lo sono tutti i suoi cittadini: non solo gli amministratori, i gestori dei locali e dei negozi, i residenti del centro storico, ma tutte le famiglie, i gruppi di amici e le singole persone che vogliono godersi in sicurezza una passeggiata nel borgo, una cena insieme, una serata in compagnia.
Lo spazio pubblico va vissuto e gestito con accortezza e intelligenza. Ecco qualche esempio: dal momento che gli assembramenti sono ancora vietati in ogni forma, quando siamo nei pressi di locali o altri punti di ritrovo facciamo attenzione a non ammassarci, ma distribuiamoci il più possibile lungo vie e piazze. Portiamo sempre con noi la mascherina, e indossiamola anche all’aperto se ci capita di interagire con qualcuno da vicino o comunque se non c’è spazio sufficiente per mantenere le distanze.
In questo modo la città risulterà più vissuta, perché non dovremo più radunarci in un numero limitato di luoghi ma distribuirci il più possibile lungo vie, piazze e parchi: uno sforzo collettivo per cambiare le nostre abitudini a tutela della salute di tutti. Sulla scorta dello scenario che andrà configurandosi, potrà rendersi necessaria anche un’estensione delle aree pedonali esistenti, che stiamo già valutando.
A chiederci il rispetto delle misure igienico-sanitarie, nei giorni scorsi, è stato anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, parlando di un Paese che riparte con “fiducia e responsabilità”. Un appello che mi sento di condividere, perché rappresenta bene la combinazione necessaria in questo momento tra ottimismo e attenzione, perché purtroppo non possiamo considerare superata l’emergenza.
Con il contributo di tutti, Santarcangelo può essere un modello di città allo stesso tempo bella e sicura, dove ricominciare a uscire e incontrarsi senza perdere di vista il momento nel quale ci troviamo.
]]>