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L’estate è cominciata da un giorno soltanto ma le temperature sono già molto alte e le precipitazioni scarseggiano: una stagione sempre più arida, che si prevede proseguirà anche nei prossimi mesi, e che ha già messo in allerta Governo, Regioni e tutti gli enti pubblici legati alla tutela e alla gestione del territorio. È di ieri sera la notizia che la cabina di regia per l’emergenza idrica della Regione Emilia-Romagna, in cui preoccupa soprattutto la situazione del Po, ha dichiarato lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata e procederà a richiedere lo stato di emergenza nazionale.
Nel corso di questi mesi, la Regione ha messo a punto alcune misure preventive che finora hanno contribuito a contenere e limitare le conseguenze di un lungo periodo caratterizzato da scarse precipitazioni e alte temperature, garantendo una situazione tale da non compromettere l’approvvigionamento idropotabile.
La situazione attuale, però, richiede di affrontare una crisi comunque grave e delicata, anche rendendo i nostri stili di vita più sostenibili e attenti. Come Amministrazione comunale – non appena ci saranno le condizioni con il decreto legge Siccità – siamo pronti ad adottare l’ordinanza che Atersir sta preparando per i Comuni e mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per il risparmio idrico.
Nel frattempo, accolgo l’appello del collega sindaco di Pesaro e presidente di Ali-Autonomie Locali Italiane, Matteo Ricci, invitando tutti i santarcangiolesi a prestare maggiore attenzione alle proprie abitudini quotidiane, a partire dalle piccole azioni e da semplici accorgimenti che permettono di limitare il consumo idrico.
Ben consapevole che stiamo entrando in un periodo nel corso del quale l’acqua diventa un bene ancor più prezioso, l’auspicio è che possa essere utilizzata proprio come una risorsa rara, con oculatezza e parsimonia, evitando sprechi.
Perché un consumo d’acqua più sostenibile – che dovrebbe essere un principio ispiratore sempre, ma che oggi si rende ancor più urgente e necessario – è un fattore determinante, che comporta un impatto positivo sulla salute pubblica e l’approvvigionamento idrico, sulla tutela dell’ambiente e degli habitat naturali, sulla lotta alla desertificazione e ai cambiamenti climatici, ma anche sul nostro sistema socio-economico (basti pensare ai problemi di approvvigionamento del settore agricolo), su cui già pesano le conseguenze della pandemia, della guerra in Ucraina e l’aumento dei costi dell'energia.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:35