Sezioni

Alessandro Quasimodo a Santarcangelo per portare i documenti d’archivio di Teresa Franchini

I materiali, acquistati dalla Pro Loco che li donerà alla biblioteca, faranno parte di una mostra che sarà allestita nel 2022 per il cinquantennale della scomparsa

Alessandro Quasimodo alla biblioteca Baldini per consegnare importanti documenti d’archivio appartenuti a Teresa Franchini. Acquistati dalla Pro Loco di Santarcangelo e donati alla Baldini, dopo la catalogazione andranno a far parte dell’omonimo fondo custodito presso la Casa della cultura.

Figlio dell’illustre poeta e premio Nobel Salvatore Quasimodo, Alessandro è stato un allievo affettuoso e partecipe di Teresa Franchini, ne ha seguito le vicende e le è rimasto assiduo amico fino alla scomparsa. Accompagnato dall’attore, disegnatore, pittore e scultore Mario Cei, è stato accolto in biblioteca dalla vicesindaca e assessora alla Cultura Pamela Fussi, da Filiberto Baccolini e Walter Serafini, presidente e vice presidente della Pro Loco, e dall’ex direttore della biblioteca Pier Angelo Fontana che negli anni ha mantenuto i contatti e i legami con Alessandro Quasimodo al fine di poter portare a Santarcangelo questi importanti documenti riguardanti l'attività artistica di Teresa Franchini.

Oltre a fotografie, locandine, programmi, recensioni e ritagli di giornale, tra i documenti sono presenti un manoscritto nel quale l’attrice santarcangiolese racconta la sua carriera artistica nonché alcune lettere di importanti corrispondenti, tra cui Sem Benelli, Sandro Bolchi, Gabriele D’Annunzio, Diego Fabbri, Federico Fellini, Pietro Germi, Paolo Grassi, Gabriele Lavia, Pietro Nenni, Marco Praga, Umberto Terracini, Gioacchino Volpe.

“Ringrazio Alessandro Quasimodo per aver portato a Santarcangelo parte della preziosa eredità di Teresa Franchini, la Pro Loco di Santarcangelo per aver contribuito ancora una volta a donare alla città documenti e materiali preziosi e Pier Angelo Fontana perché negli anni di servizio come direttore della biblioteca ha curato con grande dedizione l’attività della Baldini, curando l’ampliamento e la diffusione al pubblico dei suoi fondi archivistici” afferma la vice sindaca e assessora alla Cultura Pamela Fussi.

“Questi materiali, che dovranno essere schedati, riordinati e inventariati insieme a quelli recentemente donati alla biblioteca da Manlio Maggioli – conclude la vice sindaca Pamela Fussi – verranno messi a disposizione per la consultazione a studiosi e ricercatori e saranno parte di una mostra che verrà allestita il prossimo anno proprio in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Teresa Franchini”.

 

Teresa Franchini (Rimini, 19 settembre 1877 – Santarcangelo di Romagna, 11 agosto 1972) è stata una celebre attrice teatrale italiana. Iniziò la sua carriera nel teatro ed entrò in alcune fra le più importanti e prestigiose compagnie italiane dell’epoca, tra cui quella di Virgilio Talli. Nel 1899 partecipò ad una tournée all’estero assieme a Eleonora Duse. Tra le sue recite più apprezzate, vi fu sicuramente la doppia interpretazione, dapprima nella parte di Candia e poi in quella di Mila, nella tragedia dannunziana “La figlia di Iorio”. In questa occasione sostituì, in un primo tempo Giacinta Pezzana e successivamente Irma Gramatica. La sua recitazione fu accolta con i favori della critica e del pubblico. Nel 1905 fu scritturata, ancora una volta, per una tragedia dannunziana, “La fiaccola sotto il moggio”, nella quale interpretò magistralmente la figura di Gigliola. In seguito partecipò ad altre opere teatrali dannunziane. Nel 1924, insieme a Tullio Carminati, formò il Teatro degli Italiani a Roma ideato da Lucio d’Ambra.

Nel 1935 debuttò nel mondo cinematografico nel film di Guido Brignone “Lorenzino de’ Medici”. Attrice duttile, seppe recitare in film di genere drammatico così come nelle commedie, nei film storici come in quelli biografici, al fianco di attori del calibro di Andrea Checchi, Achille Togliani, Arturo Bragaglia, Gabriele Ferzetti, Luisa Ferida, Sergio Tofano, Paolo Stoppa, Paola Borboni.

Teresa mise al servizio dei più giovani tutta la sua esperienza, la sua tecnica e la sua mirabile dizione, dedicandosi a una fruttuosa attività di insegnamento e di recitazione. Continuò ad esercitare una duplice attività, come caratterista nel mondo del cinema e come insegnante nel Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel Dopoguerra interpretò ancora molte parti in pellicole melodrammatiche e popolaresche, dirette soprattutto da Raffaello Matarazzo focalizzando e caratterizzando figure ritagliate per le sue doti recitative. Recitò anche in sceneggiati televisivi fino agli anni Settanta.

 

Alessandro Quasimodo (Milano, 22 maggio 1939) è un attore, regista e poeta italiano, è figlio del poeta italiano Salvatore Quasimodo (Premio Nobel per la Letteratura Italiana 1959) e della danzatrice Maria Cumani. Si diploma come attore nel 1959 alla scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Successivamente frequenta un corso di perfezionamento sotto la direzione di Lee Strasberg al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dove debutta in “Motivo di scandalo” di John Osborne con la regia di Lamberto Puggelli.

Con il Piccolo Teatro è diretto, tra gli altri, da Marco Bellocchio in “Timone d’Atene” di Shakespeare e Franco Parenti ne “Il bagno” di Majakovskij; mentre con la regia di Massimo Binazzi è, per la prima volta in Italia, con ottimo successo, Stanley ne “Il compleanno” di Harold Pinter al Teatro Uomo di Milano. È diretto da Patrice Chéreau nel “Massacro a Parigi” di Marlowe prodotto dal Théâtre National Populaire, a Lione, e da Luca Ronconi in “Utopia” da Aristofane (1972). Dal ‘75 al ‘78 fa parte della Cooperativa Teatro Pierlombardo di Franco Parenti prendendo parte a numerosi spettacoli, tra i quali Il “Misantropo” di Molière, Il “Macbetto” di Giovanni Testori, “Il gigante nano” di Frank Wedekind.

Dal 1979 ad oggi si dedica quasi esclusivamente ad una sua ricerca sulla poesia, e in tale ambito ha proposto spettacoli, performance, letture, spesso insieme a Mario Cei, con risultati grande comunicabilità, rappresentati anche in molti Istituti italiani di Cultura, in Europa Asia e Nord America, dal 1980 fino ai primi dieci anni del 2000.

È interprete e curatore di “Fuori non ci sono che ombre, e cadono”, con Franca Nuti e Luciana Savignano, Ettore Borri al pianoforte, dedicato alle figure di Quasimodo e della danzatrice Cumani (Piccolo Teatro, Milano, 2003). Ha curato le regie di “Aminta” di Torquato Tasso, “Oreste” di Vittorio Alfieri prodotti dal Teatro alla Scala per l’Estate d’Arte a Milano; e “La città morta” di Gabriele D’Annunzio.

Nel cinema prende parte a “Il fischio al naso”, regia di Ugo Tognazzi, “Tutto a posto, niente in ordine” di Lina Wertmüller, “Roma e Casanova” di Federico Fellini, “Questo è il giardino” di Giovanni Maderna; lavora anche in numerose produzioni RAI, collabora con la RSI Radio Svizzera Italiana e con la Radio della RAI.

È stato la voce di “Giovanni XXIII: L'oratorio sacro”, presentato in forma solenne il 17 maggio 2014 a Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano a conclusione delle cerimonie celebrative per la canonizzazione del papa.

Azioni sul documento

pubblicato il 2021/07/07 13:25:00 GMT+2 ultima modifica 2021-07-07T13:25:03+02:00