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Giornata della Memoria, il discorso del sindaco Alice Parma

Sferisterio – sabato 27 gennaio ore 10,30

Anche quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria, abbiamo organizzato una serie di iniziative con il coordinamento del Comitato cittadino antifascista, tavolo di lavoro che riunisce istituti culturali, associazioni, scuole e forze politiche locali, che ringrazio tutti per la partecipazione e la presenza qui oggi insieme alle autorità e alle forze dell’ordine.

Lo abbiamo fatto perché, anche se suona banale, crediamo che la memoria sia importante, soprattutto in tempi come questi in cui riemergono con prepotenza le stesse ideologie discriminatorie che hanno portato alla tragedia della Shoah.

Oggi siamo qui per ricordare i deportati nei campi di concentramento nazifascisti, in particolare quelli santarcangiolesi, ma anche per provare a capire l’escalation che durante il ventennio portò alla creazione di quell’atroce macchina di morte, nell’anno che segna l’80° anniversario delle leggi razziali.

“Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra” ha detto nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza”.

“Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta – ha aggiunto il Presidente – furono diverse facce dello stesso prisma”.

Per questo il lavoro di memoria portato avanti dal Comitato cittadino antifascista non si ferma oggi, ma proseguirà come sempre nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

A febbraio un incontro in biblioteca consentirà di approfondire le vicende del confine orientale italiano in occasione del Giorno del Ricordo.

Inoltre, siamo già al lavoro per un 25 Aprile di stampo “letterario” e per ricordare, a novembre, i cento anni dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale con un programma ricco di iniziative.

Lungo il percorso, i consueti appuntamenti del calendario istituzionale santarcangiolese: la Liberazione di Santarcangelo nel mese di settembre e l’anniversario della fucilazione di Rino Molari a luglio.

Prima di concludere il mio breve pensiero, vorrei soffermarmi proprio su Rino Molari. La vostra scuola porta il suo nome, oggi lo ricordiamo tra i deportati santarcangiolesi dopo che durante il primo giorno dell’anno scolastico abbiamo presentato la sua figura a ragazzi e ragazze delle prime.

Il mio invito in questa giornata è a non essere indifferenti nei suoi confronti. Rino Molari non è solo un nome su una scuola, una via o una piazza. È una vita, una storia, la storia di una persona che con semplicità, dignità e coerenza ha affrontato la parentesi più nera nella storia del nostro Paese.

Quindi siate curiosi, chiedete, interessatevi, e magari scoprirete che tra le pagine della storia non c’è solo polvere, ma si nascondono storie come quella di Rino Molari che sono esempi per la vita. Grazie.