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Comunicare l’Europa: Elly Schlein e Gigi Riva raccontano sfide e opportunità per una Ue più forte e egualitaria

Tutti i risultati del sondaggio sull’Unione Europea che ha coinvolto oltre 100 santarcangiolesi

Cosa pensano i sarcangiolesi dell’Europa? Quali sono le criticità, le sfide e le opportunità dell’Unione Europea? Queste le riflessioni al centro del primo incontro del progetto “Comunicare l’Europa. tra realtà, realtà percepita e fake news” che si è svolto ieri sera (lunedì 18 novembre) alla Baldini con protagonisti Elly Schlein e Gigi Riva.

Davanti a un attento pubblico di oltre 60 persone, la sindaca Alice Parma ha aperto la serata sottolineando l’importanza di impostare percorsi di “consapevolezza civica” per i cittadini di Santarcangelo che, con queste iniziative, hanno la possibilità di conoscere meglio le istituzioni, i fatti di attualità e la realtà nel suo insieme, con uno sguardo sempre critico. Il tema dell’Europa e delle sue istituzioni è tra quelli più dibattuti e meno conosciuti: campo fertile, quindi, per fake news e distorsioni. “Santarcangelo va in Europa con la cultura, in primis grazie al Festival del Teatro, con le sue imprese e l’export, con le scuole: questo legame con l’Europa deve essere quindi valorizzato anche attraverso operazioni di consapevolezza e maggior conoscenza da parte dei cittadini” ha detto tra l’altro la sindaca.

Si è focalizzato proprio sulla conoscenza e sull’opinione rispetto alle istituzioni europee il sondaggio presentato da Primo Silvestri, che ha messo a confronto i dati di Eurobarometro con quelli rilevati a Santarcangelo. Grazie soprattutto alla collaborazione con l’istituto Einaudi-Molari e il movimento scout Masci, oltre 100 persone – in prevalenza giovani – hanno risposto a numerose domande che sondavano opinioni, posizioni e aspettative rispetto all’Unione Europea. Dai risultati emerge un forte senso di appartenenza al mondo, più che alle realtà nazionali, regionali e locali: il 39,4% degli intervistati si sente cittadino del mondo e il 22% cittadino europeo quanto italiano. A fronte di una media europea e nazionale rispettivamente del 54% e 43%, i santarcangiolesi interessati a vicende e fatti dell’Ue superano il 72% (53,8% interessati e 18,3% molto interessati), come rispecchia la buona conoscenza delle sue istituzioni (61,5%). Quanto alle opinioni, è parzialmente positiva quella sul parlamento europeo (nella misura del 42,3%), positiva per il 16,3% degli intervistati e parzialmente negativa per l’8,7%. Il 41,3% degli intervistati ritiene tuttavia che la propria opinione conti poco in Europa e più del 90% è convinto che farsi ascoltare in Italia sia difficile se non praticamente impossibile. Anche l’Italia conta poco nel contesto europeo, afferma oltre il 48% degli intervistati, nonostante una percezione positiva della partecipazione italiana nell’Unione europea (48%). Al netto delle criticità si riscontra però un alto livello di speranza nei confronti della Ue (41,3%) i cui risultati più importanti sono la libera circolazione dei cittadini (37,5%) e il mantenimento della pace (26%). Dopo le speranze, le aspettative più concrete: i santarcangiolesi ritengono che le priorità dell’Ue debbano essere ambiente (26,9%), lavoro (26%) e immigrazione (12,5%), mentre più del 62% sarebbe favorevole a un rafforzamento dei poteri dell’Ue e alla creazione degli Stati uniti d’Europa. Tutte le opinioni espresse nel sondaggio sono senz’altro influenzate dal sistema informativo, che per i santarcangiolesi intervistati consiste principalmente in internet (39,4%) e nella televisione (38,5%). La credibilità dei media è però costantemente messa in discussione (circa il 50% esprime un grado di fiducia più che basso), soprattutto grazie a una forte abitudine alla lettura critica: a circa il 68% dei santarcangiolesi è capitato di non credere a una notizia pubblicata dai media.

Il quadro così delineato è stato il punto di partenza del dialogo tra la già eurodeputata Elly Schlein e il giornalista Gigi Riva, che ha innanzitutto sottolineato come il sondaggio dipinga una generazione per cui l’Europa è già un dato di fatto, una generazione aperta al mondo con un’identità plurale (europea, nazionale, regionale e comunale). Proprio sul senso di appartenenza ha proseguito Elly Schlein, secondo cui la crisi dell’Unione europea deriva da una chiusura degli Stati su se stessi nel momento di maggiore difficoltà. Di fronte alle incertezze dettate dalla crisi economica e dalla globalizzazione, i governi nazionali spesso hanno eretto muri e impostato campagne di informazione per cui l’Europa è diventata, nell’immaginario comune, luogo di burocrati che imponevano misure drastiche a scapito dei cittadini, omettendo volontariamente allo stesso tempo di riconoscere all’Ue il valore di investimenti, finanziamenti e politiche di successo. Dall’altra parte, l’organizzazione attuale delle istituzioni europee, spesso bloccate dai veti, finisce col favorire decisioni basate sugli interessi nazionali invece che unitari. Anche la difficoltà di comunicazione delle istituzioni europee è un ulteriore ostacolo alla diffusione di un senso di appartenenza più forte, lasciando spazio a fake news e malcontento. La conoscenza della realtà rimetterebbe in discussione questo fenomeno, avvicinando maggiormente cittadini e istituzioni europee.

Le sfide e le opportunità che si presentano, ha in sostanza concluso Schlein, sono quelle di lavorare per diminuire le disuguaglianze e aumentare i diritti: per farlo occorre passare a un’Unione europea più forte, in cui gli stati membri non si facciano concorrenza tra loro – soprattutto in tema fiscale – ma collaborino in un’ottica di unità, per arrivare a un organismo realmente forte, competitivo e in grado di imporre a multinazionali e altre nazioni elevati standard ecologici, di diritti e tutele sociali. Oltre a questo, è necessario un sistema di mass media, partiti e corpi intermedi più europei: le recenti manifestazioni a sostegno dei diritti delle donne e il movimento “Fridays for Future” hanno dimostrato ancora una volta che uniti si possano mobilitare coscienze e vincere battaglie.

Dopo un approfondimento legato a funzionamento, criticità, opportunità e possibili configurazioni delle istituzioni europee, sabato 7 dicembre alle ore 9 presso l’Aula Magna del Molari si parlerà de “La narrazione dell’Unione Europea tra realtà, realtà percepita dai cittadini e fake news”, nel corso di un incontro che vedrà dialogare Massimiliano Panarari, sociologo della comunicazione, saggista e docente alla Luiss di Roma, Giovanni Boccia Artieri, sociologo, saggista, professore di Comunicazione e Media Digitali all’Università di Urbino “Carlo Bo” con gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto Tecnico Molari.

La conferenza – che avrà come moderatore Luciano Natalini esperto di istituzioni, politiche e programmi dell’Ue – sarà preceduta dalla rappresentazione teatrale “Della liberta, della dignità e di altri diritti. Giovane viaggio sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” con i ragazzi della II C dell’Itc Rino Molari, a cura di Francesco Montanari con la collaborazione della professoressa Nadia Ercolani. Il saluto di apertura della mattinata sarà di Maria Rosa Pasini dirigente scolastico dell’Isiss Einaudi-Molari e di Angela Garattoni, assessora a Scuola e Fondi Europei.

Il sondaggio completo

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pubblicato il 2019/11/19 15:35:00 GMT+2 ultima modifica 2019-12-16T14:58:28+02:00