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Primo Maggio, l’intervento della sindaca Alice Parma

“Nella situazione attuale è ancora più importante soffermarsi a considerare la centralità del lavoro nella vita di tutti noi”

Il Primo Maggio è la Festa dei Lavoratori, una ricorrenza che si carica di nuovi e ulteriori significati nelle circostanze eccezionali che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

La situazione in cui ci troviamo, infatti, ci ricorda in modo davvero eclatante quanto l’articolo 1 della nostra Costituzione rappresenti tuttora un punto di riferimento fondamentale, che nella sua attualità “ci parla” nonostante sia stato scritto più di 70 anni fa.

“L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, recita il primo comma. Una verità ancora più evidente oggi, in un frangente in cui tante persone si trovano a non poter lavorare, chi temporaneamente chi perché colpito dai drammatici effetti economici di questa crisi sanitaria.

Senza lavoro siamo privati dell’indipendenza economica, della stabilità sociale, finanche della possibilità e della dignità di vivere la vita che desideriamo. Oggi più che mai, quindi, è importante soffermarsi a considerare la centralità che ha il lavoro nella vita di tutti noi.

Una centralità che richiede adeguate tutele, innanzitutto per quanto riguarda le condizioni in cui ciascuno svolge la propria mansione. Le morti sul lavoro – che restano drammaticamente numerose nel nostro Paese – sono lì a dimostrare quanto sia ancora lunga la strada da fare sotto questo punto di vista.

È un dato di fatto che la relazione tra lavoro e diritti si allenti nei periodi di crisi, quando è più stringente la necessità di trovare un impiego. Ma il lavoro non è solo un dato economico, è un valore sociale che in quanto tale va preservato, garantendo a tutti la possibilità di un trattamento equo e dignitoso.

Questo ci porta a un altro tema che soprattutto nelle prossime settimane rappresenterà una grande sfida per tutti noi: la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Una questione già urgente da anni, che ora diventa non più rinviabile con la graduale ripartenza dei settori produttivi mentre le scuole restano chiuse.

In un giorno tradizionalmente di festa, tutti noi vorremmo poter celebrare questa ricorrenza come merita, cioè ritrovandoci e stando insieme. Ma anche in questo fine settimana è necessario proseguire con le precauzioni adottate finora, per poterci poi avviare verso un progressivo allentamento.

Da lunedì 4 maggio infatti comincerà una graduale riapertura, che tuttavia dovrà vederci ugualmente attenti a contrastare il più possibile la diffusione del contagio. Il mio augurio per il Primo Maggio, quindi, è per una ripresa pronta e responsabile, con l’obiettivo di ricominciare evitando pericolose ricadute.