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Venerdì 2 febbraio in biblioteca Franco La Torre spiega il nuovo Codice antimafia insieme a Brahim Maarad

Alle ore 21 incontro pubblico dedicato alla recente normativa per la gestione e l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata

Franco La Torre sarà ospite della biblioteca Baldini per presentare il nuovo Codice antimafia, in dialogo con il giornalista Brahim Maarad: l’incontro pubblico, dedicato alla recente normativa per la gestione e assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, si terrà venerdì 2 febbraio alle ore 21. Figura di spicco del movimento antimafia, da anni impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata, Franco La Torre è figlio di Pio, sindacalista e uomo politico ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 per aver proposto la legge che introduceva il reato di associazione mafiosa, entrato a far parte del Codice penale con l’articolo 416-bis.

Il nuovo Codice antimafia – legge n. 161 del 17 ottobre 2017, in vigore dal 19 novembre scorso – aggiorna quello approvato a settembre 2011, raccogliendo tutte le misure dedicate a gestione, destinazione e assegnazione dei beni confiscati, oltre agli strumenti di prevenzione.

L’incontro in biblioteca, organizzato dall’amministrazione comunale insieme a Cgil Rimini, NIdiL-Cgil e Filt-Cgil,  segue idealmente lo spettacolo di e con Christian Di Domenico “U Parrinu – La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”, momento di riflessione sui temi dell’antimafia proposto alla cittadinanza lo scorso ottobre.

Con l’occasione della sua visita a Santarcangelo, nella mattinata di sabato 3 febbraio Franco La Torre incontrerà anche due classi dell’Itse “Rino Molari” – 3a A e 3a F – che nell’ambito del percorso didattico “Mafia e diritti negati” ascolteranno la testimonianza di La Torre sul padre Pio con la lettura di brani dal libro “Ecco chi sei. Pio La Torre, nostro padre”, scritto insieme al fratello Filippo.

Franco La Torre –  Esperto di cooperazione internazionale e figura di spicco del movimento antimafia, è stato presidente della Consulta antimafie della Provincia di Roma e membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio della legalità della Fillea-Cgil, del Comitato dei Garanti di SOS Impresa, associazione contro il racket e le estorsioni, nonché della Commissione consultiva permanente di “Avviso Pubblico” – Associazione di enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie. È autore del libro “Sulle ginocchia. Pio La Torre, una storia” (Melampo, 2015).

Brahim Maarad – Giornalista professionista originario di Bellaria Igea Marina, è redattore esteri per l’agenzia Agi. Per il settimanale L’Espresso si è occupato di mondo arabo e migrazioni, seguendo il caso Regeni ed entrando nella squadra di RegeniLeaks. Ventottenne di origini marocchine, bilingue arabo-italiano, in passato ha lavorato al Corriere Romagna ed è stato caposervizio al Nuovo Quotidiano di Rimini.

Ecco chi sei. Pio La Torre, nostro padre – Pio La Torre è stato l’unico parlamentare della Repubblica ucciso dalla mafia mentre era ancora in carica. A trentacinque anni dalla sua morte, avvenuta il 30 aprile 1982, i suoi due figli, Franco e Filippo, raccontano l’eccezionale normalità di un eroe che non ha mai voluto diventare un eroe, l’umanità di un uomo e di un padre ancora scomodo, che interroga ciascuno di noi, chiedendoci fino a dove siamo disposti a metterci in gioco per vivere davvero le nostre battaglie.

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pubblicato il 2018/02/01 14:06:05 GMT+2 ultima modifica 2018-10-15T17:08:02+02:00