Descrizione
Una giornata all’insegna della partecipazione, vissuta come una festa, dove stare insieme e approfondire la conoscenza reciproca. Ecco l’istantanea dell’Open Day della Casa della Comunità di Santarcangelo, organizzato con successo sabato 22 marzo (oltre 200 le persone coinvolte) dal gruppo di lavoro del percorso partecipato - Distretto sanitario di Rimini, i Comuni che ne fanno parte, Regione Emilia-Romagna, Terzo settore e centro di servizio per il volontariato ‘VolontaRomagna’ - nell’intento di favorire l’incontro tra cittadini, comunità, professionisti sanitari, sociali, della scuola e associazioni di volontariato.
Un’iniziativa che ha saputo mettere in relazione le tante anime della comunità locale. Durante l'intera giornata, infatti, i partecipanti hanno potuto scoprire i servizi, le attività e le opportunità di salute, intesa nel senso più ampio anche di benessere biologico, psicologico e sociale grazie a visite guidate, stand informativi e laboratori tematici interattivi, favorendo scambi e confronti diretti tra cittadini, istituzioni e professionisti della salute. Determinante per la riuscita dell'evento è stato il contributo di 35 attori comunitari, tra cui associazioni di volontariato, organizzazioni sindacali, case residenze per anziani, scuole, centri per le famiglie e molte altre realtà del territorio, che hanno collaborato attivamente, dando vita a una rete ampia e solidale, testimonianza concreta del valore della comunità.
Assai partecipato anche il momento istituzionale (gremita la sala riunioni dell’ospedale Franchini), moderato da Mirco Tamagnini, Direttore del Distretto di Rimini, e Maurizio Maggioni, Co-Direttore Volontaromagna. "L'Open Day ha dimostrato che la Casa della Comunità non è solo un luogo di erogazione di servizi, ma uno spazio vissuto dalla comunità stessa e un punto di riferimento per i cittadini. Uno spazio aperto, dove il benessere si costruisce insieme, attraverso l'ascolto reciproco e la collaborazione", ha evidenziato Tamagnini nella sua introduzione mettendo l’accento sul valore simbolico e concreto dell'iniziativa.
“Quello della Casa della Comunità è un progetto virtuoso di integrazione – ha rimarcato Maggioni - È importante anche far capire che, così come gli enti pubblici, anche quelli del terzo settore concorrono al benessere e all’interesse generale. Auspico che questa occasione sia solo l’inizio di una rinnovata collaborazione e valorizzazione reciproca”.
“Con la creazione della Casa della Comunità diamo sostanza al concetto di comunità – ha sottolineato nel suo intervento il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, mentre sullo schermo venivano proiettate le video interviste del percorso di partecipazione di Casa Community Lab - che accoglie in sé la cura e il rispetto dell’altro, il confronto, l’apertura e l’accoglienza, la collaborazione e l’integrazione. E lo facciamo anche attraverso una sanità integrata e potenziata con nuovi servizi, che diventa pure punto di incontro di tutte le realtà e le associazioni che si occupano del benessere dei cittadini. Siamo al punto di partenza di un cammino che nei prossimi anni ci condurrà all’Opificio di comunità. Desidero ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione di questo evento e in particolare il direttore del Distretto Mirco Tamagnini per un lavoro di valorizzazione del sistema santarcangiolese senza eguali”.
Dal canto suo l'assessore comunale ai Servizi alla persona, Inclusione e innovazione sociale, Welfare di comunità e social housing e Sanità, Filippo Borghesi, ha definito la giornata “Un vero e proprio Network Day, un'occasione unica per creare sinergia tra i diversi attori del territorio, favorendo l'incontro e il confronto tra istituzioni, operatori e cittadini, che consolidandosi creano veri e propri nodi funzionali. In una società che potenzia le connessioni e indebolisce i legami, la sfida più grande è quella di innovare i servizi del nostro territorio attraverso nuove forme d’integrazione e interdipendenza capaci di generare valore”.
“Quello che presentiamo è un progetto ambizioso, ma più che mai necessario oggi, di integrazione tra comunità, sanità e sociale – ha affermato tracciando le conclusioni Kristian Gianfreda, Presidente del Comitato di Distretto di Rimini - e che si affianca ai Nodi territoriali della salute, con l’obiettivo di una nuova territorializzazione dei servizi e una maggiore integrazione tra sociale e sanitario. Si tratta di una grande innovazione culturale, di visione della salute come bene collettivo, fondata su un approccio comunitario, attento al contrasto delle disuguaglianze e alla costruzione di relazioni collaborative, che si sta concretizzando nel territorio riminese, a cui solo dopo ha seguito la parte tecnica, che si è mossa avendo ben chiaro il risultato che si voleva ottenere. Questo approccio sarà importante anche per affrontare le difficoltà che stanno arrivando in ambito sanitario, soprattutto per una costante riduzione dei fondi statali a sostegno della salute pubblica”.
L'iniziativa si colloca all'interno del progetto Casa Community Lab, promosso dalla Regione Emilia-Romagna per sperimentare modelli innovativi di integrazione tra servizi sanitari, sociali e comunità locali, rafforzando la partecipazione attiva dei cittadini e la costruzione condivisa della salute, con il lavoro in rete tra i diversi attori del territorio per attuare un sistema realmente in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. In quest’ottica l'Open Day della Casa della Comunità di Santarcangelo ha segnato un passo importante verso una sanità più vicina, accessibile e integrata con il territorio.
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Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2025, 13:34