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“Votes for Women”, al centro giovani Labo380 una mostra permanente con i murales di tre artiste

“Segni di donne dal futuro” inaugurata insieme a Rompi il Silenzio. L’assessora Garattoni: “Labo380 diventa un grande studio d’artista”

Data :

1 dicembre 2025

“Votes for Women”, al centro giovani Labo380 una mostra permanente con i murales di tre artiste
Municipium

Descrizione

È stata inaugurata sabato scorso (29 novembre) a Labo380, insieme a Rompi il Silenzio nell’ambito della rassegna “Votes for Women”, la mostra permanente “Segni di donne dal futuro”, intervento artistico a cura di Alessandra Carini ideato per creare un ponte tra giovani e adulti, tra l'universo femminile e quello maschile, tra realtà e creatività, mondi che spesso non dialogano tra loro. 

Il centro giovani all’ex scuola del Bornaccino è diventato un’enorme tela dove si sono trasferite le opere di tre artiste che, attraverso i loro segni, hanno lasciato una traccia permanente sulle pareti interne della struttura. Elisabetta Cardella, Lorena Spurio e Chiara Zarmati sono accomunate da un forte interesse per le questioni femminili che diventano universali e continuano a essere un tema urgente nella nostra società. Le loro ricerche si sono sviluppate proprio intorno a queste tematiche, rendendole riconoscibili in ambito artistico.

Nell'opera di Cardella due ragazze che s’intrecciano i capelli a vicenda, legate quindi indissolubilmente, attraverso la cura dell'altra, di generazione in generazione, in un legame fatto di sostegno sorellanza e amore. Le opere a parete presentano invece sperimentazioni digitali dove umano, animale e vegetale si mescolano in un unico corpo, creando anche in questo caso armonia e unione. Le matrone delle tele, le grandi madri, le protettrici, sono le guide nel difficile e bellissimo percorso che è la vita.

Spurio associa invece la ribellione femminile con il fuoco, dove l'elemento diventa uno strumento, un’energia positiva da poter utilizzare: la donna, come una condottiera, invita all’unione e alla rivoluzione. Zarmati presenta infine due rappresentazioni murarie dove ritroviamo gli elementi caratteristici dell’artista, come la sbocciatura, la nascita, la crescita: il suo inconfondibile tratto illustrativo ci accompagna facilmente nel suo immaginario, i colori caldi avvolgono e rassicurano.

“Con la mostra ‘Segni di donne dal futuro’, Labo380 diventa un grande studio d'artista, arricchito dalle meravigliose opere di tre artiste che hanno sviluppato in modo personale diversi temi legati al femminile” spiega l’assessora alle Pari opportunità, Angela Garattoni. “Dal dialogo tra le nuove opere e la stufa del Bornaccino nasce anche un omaggio all’opera pedagogica del maestro Federico Moroni, che grazie alla sua sensibilità di artista e pittore rese il segno e il disegno protagoniste nell’educazione dei più piccoli”.


Elisabetta Cardella (Pisa, 1980) – Attualmente lavora nel suo studio in Toscana, a Caici (Pisa). Negli anni dell'istituto d'arte acquisisce le tecniche tradizionali del disegno, della pittura e della scultura. All'epoca realizza grandi quadri colorati e animati da molte figure di fantasia in luoghi inverosimili. Durante gli anni dell'Università approfondisce la storia dell'arte, i cui riferimenti e suggestioni sono presenti nelle sue opere attuali. Dalle tecniche tradizionali passa al digitale e approfondisce il settore della stampa e della comunicazione, specializzandosi in Graphic design e multimedia presso la LABA di Firenze. Le sue opere ripercorrono e assorbono tutte le fasi della sua formazione sia concettualmente che a livello tecnico: lavora in digitale creando personaggi sospesi nel tempo avvolti in atmosfere cupe e surreali. In particolare esplora il rapporto tra il corpo e la natura indagando sentimenti, emozioni, istinti e debolezze umane. Le forme organiche naturali sono la sua primaria fonte d’ispirazione. Unisce la pittura tradizionale ai nuovi media, schemi compositivi classici a riferimenti all'attualità e all'immaginario contemporaneo.

Lorena Spurio (Reggio Calabria, 1992) – Si trasferisce a Roma per studiare Lingue e Letterature alla Sapienza e dare seguito alla passione per la letteratura inglese. Sceglie poi di invertire la rotta dei suoi studi e a Torino frequenta la magistrale in Comunicazione e arte contemporanea. Ma è soltanto a Madrid, pochi anni dopo, grazie a un corso di pittura durante il suo Erasmus, che scopre la sua vera vocazione l'illustrazione. E così, tra Milano e Barcellona, si butta a capofitto nel disegno sperimentandolo in tutte le sue forme. Con il suo progetto personale sulle donne, ispirato dalle riflessioni durante il lockdown, trova la sua forma artistica più matura Tra gli altri, ha collaborato con il New Yorker, il New York Times e La Revue Dessinée Italia.

Chiara Zarmati (Torino, 1990) – Chiara Zarmati si è laureata al corso di Illustrazione e animazione allo IED di Torino e successivamente ha frequentato il MiMaster di Milano. Attualmente lavora come illustratrice editoriale e di corporate e collabora con diversi magazine e aziende: The New York Times, Time, The Atlantic, Nature, Donna Moderna, Harvard Magazine, Stanford Social Innovation Rewiev, Hoffman la Roche, La Stampa e Corriere della Sera. È stata selezionata al SO1128 e all'America Illustration 39 (Chosen Winner) nel 2019/2020.

Ultimo aggiornamento: 1 dicembre 2025, 13:54

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